I No Muos hanno protestato questa mattina contro la rievocazione dello sbarco degli americani, avvenuto esattamente settant'anni fa lungo le spiagge della città della costa meridionale della Sicilia. Nel corso della manifestazione il pacifista Turi Vaccaro è stato tratto in arresto, dopo essere salito su un'auto della polizia. Per lui, che attualmente si trova nel carcere di Gela, le accuse sono di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamenti. «Protesteremo davanti al carcere», fanno sapere intanto i militanti
Muos, bloccata la ricostruzione dello sbarco Arrestato a Gela l’attivista Turi Vaccaro
Proteste dei comitati No Muos oggi durante la cerimonia in ricordo dello sbarco alleato a Gela avvenuto tra il 9 e il 10 luglio del 1943, nel corso della quale il pacifista Turi Vaccaro è stato tratto in arresto. «Per protesta, è salito su una macchina della polizia. Ora è accusato di danneggiamento pluri aggravato e di resistenza a pubblico ufficiale», racconta Fabio D’Alessandro, uno dei manifestanti contrari alla costruzione del mega impianto di antenne satellitari a Niscemi che ha partecipato all’evento di oggi. Contrari alla rievocazione dello sbarco alleato, i militanti antimilitaristi hanno impedito ad alcuni mezzi anfibi delle forze armate di approdare sulla spiaggia della città della costa meridionale della Sicilia.
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L’azione di Vaccaro, l’attivista che lo scorso aprile era salito per protesta sulle antenne della base militare Usa, all’interno della riserva naturale sughereta, è avvenuta intorno alle 12.30 e l’uomo è stato subito tratto in arresto. «Inizialmente è stato portato al commissariato di Gela, dove abbiamo stabilito un presidio – racconta D’Alessandro -, ma un’ora fa è stato trasferito in carcere. Forse verrà processato domani, per direttissima», afferma l’attivista. Per solidarietà a Vaccaro questa sera i militanti No Muos organizzeranno «un presidio davanti al carcere».
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