Un cartellone per Denise vicino alla ghost bike per Joshua La ditta: «Nostro modo per amplificare grido della madre»

Una foto di Piera Maggio che tiene in braccio Denise Pipitone e la scritta a caratteri cubitali Verità per Denise sono comparsi su un grande cartellone pubblicitario in via Passo Gravina, accanto alla ghost bike posizionata nel punto dove è avvenuto l’incidente in cui ha perso la vita Joshua La Rosa. Pochi giorni dopo, la bicicletta bianca era stata coperta da un impianto pubblicitario, risultato poi abusivo e che il Comune di Catania ha già provveduto a fare rimuovere. «È il nostro modo per unirci al grido della madre di Denise che non si arrende nelle ricerche e per provare ad amplificarlo – spiega a MeridioNews Fabio Bono il responsabile commerciale dell’agenzia Agm pubblicità – Ci è sempre piaciuta l’idea di mettere a disposizione i nostri spazi per sensibilizzare su vicende importanti che stanno a cuore a noi come a tutti i siciliani». 

L’azienda, nata nel 2015 e che gestisce impianti in diverse province della parte orientale della Sicilia, già in passato aveva dedicato i propri arredi urbani (in particolare, quelli posizionati nella zona dell’ospedale Garibaldi di Catania) alla causa dei 18 pescatori di Mazara del Vallo che erano tenuti prigionieri dalle milizie dell’esercito libico del generale Khalifa Haftar. Mazarese di origine e catanese d’adozione, Bono ha utilizzato gli spazi per vicende irrisolte che lo toccano da vicino. «Sono sempre stato sensibile a certi casi e, mettendo a disposizione i nostri spazi, abbiamo cercato di dare una mano come potevamo». 

In questo caso, a essere scelto per sensibilizzare sulla vicenda della bambina scomparsa dalla cittadina del Trapanese nel settembre di 17 anni fa è stato un punto particolare della città. Il luogo dell’incidente in cui il 26 maggio ha perso la vita il 29enne mentre percorreva quella strada in sella alla sua bicicletta. Quella bianca posizionata sul muro per commemorare la giovane vittima, per qualche giorno, è stata coperta da un cartellone abusivo. A MeridioNews la ditta Comunica si è giustificata spiegando che si sarebbe trattato di un errore da parte degli operai


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