L'opera è firmata dalla scrittrice messinese Lorena Dolci, con le illustrazioni di Amalia Caratozzolo, e rientra in Piccoli Lunatici, la collana di Lunaria Edizioni. «Affrontiamo il tema del distacco dal nucleo materno e dagli affetti familiari», spiega a MeridioNews
Il Mostro del Pisolino per raccontare l’ansia da separazione Un libro per bambini «che può essere sfogliato dagli adulti»
«Sono un po’ la mamma e sono anche un po’ il bimbo. Perché da piccola ero una bimba coraggiosa di giorno e paurosa di notte. E quindi mi rivedo sia nella mamma stanca che cerca di riposare, sia nel bimbo pauroso». Lorena Dolci, scrittrice e giornalista messinese, mette tanto della sua anima e del suo vissuto nel suo primo libro per bambini, Mostro del Pisolino, che inaugura Piccoli Lunatici, la collana di libri per l’infanzia di Lunaria Edizioni, il progetto editoriale dell’Associazione culturale Gammazita.
Una storia di audacia quotidiana in cui ogni bambino può rispecchiarsi, dedicata a tutti quei giovani eroi ed eroine che si trovano ad affrontare da soli piccole e grandi paure. A volte senza neanche dovere andare troppo lontano. Perché le paure più spaventose si annidano nei posti più impensati, pure tra le mura di casa. Ma perché parlare di paure in un libro per bambini? «I bambini convivono con le paure, devono viverle ed esorcizzarle – spiega Lorena Dolci a MeridioNews – In questo caso affrontiamo una delle paure più importanti dei bimbi, quella del distacco dal nucleo materno, dal nucleo familiare, dagli affetti della famiglia. Che è un distacco che in genere avviene con l’avvio alla scuola materna o alle prime classi della scuola elementare. Qui – continua l’autrice – lo riviviamo in anticipo, in forma catartica, durante il pisolino della mamma».
Immaginiamo le mamme che devono conciliare lavoro, famiglia e interessi vari che ogni tanto, stremate, cercano di chiudere un occhio sul divano. «Già questa minima assenza viene percepita dal bambino come una sorta di abbandono che scatena un’angoscia. Ecco perché il mostro del pisolino cambia dimensione e cresce. Da piccolino e simpatico, quasi divertente, diventa minaccioso. Perché è il bimbo che lo proietta, lo nutre e lo accresce con la sua ansia da separazione».
È proprio questo il tema attorno a cui ruota la storia, l’ansia da separazione. Che in questo momento, insieme a tutte le ansie, è amplificata dal periodo che stiamo vivendo e dunque molto attuale. «La paura è entrata nelle nostre case, tra piccini e adulti, perché è un periodo brutto un po’ per tutti», osserva Dolci, che per dare forma e colore alla sua storia ha chiamato in causa un’altra messinese. Amalia Caratozzolo, illustratrice e scrittrice, dal 2013 illustratrice per il Corriere della Sera e La Lettura, ha realizzato per Mostro del Pisolino dalle illustrazioni sorprendenti, ironiche, pop, in cui i piccoli lettori possono abbandonarsi, immedesimarsi e ritrovarsi.
«È la sorella di una mia carissima amica. Abbiamo partecipato insieme a un bando per libri per bambini in Belgio e sono felice di questo incontro. Ogni volta che mi inviava le tavole via mail era un’emozione pazzesca, erano bellissime e lei è di alta qualità. Mi stupivano sempre, perché andavano al di là di ogni aspettativa. C’è un sapiente uso del blu, che come una macchia di inchiostro invade la pagina. Amalia ha scelto di utilizzarlo come colore dominante perché è importante ma non cupo e ha una grande forza evocativa». Il libro è stato scritto dall’autrice quando il figlio, oggi sedicenne, era ancora piccolo. È stato pensato in quella fase complicata e meravigliosa che si snoda tra gli ultimi pannolini e la prima Playstation. E, in un certo senso, parla di loro. «Il libro è rimasto nel cassetto finché non ci sono state le circostanze fortunate che mi hanno permesso di pubblicarlo. C’è molto della nostra storia, perché quando è nato mi sono messa in part time per crescerlo, per passare del tempo con lui e condividere tanti momenti insieme. Quindi, sicuramente, attinge alle nostre avventure».
E anche se si rivolge a bambini dai 5 anni in su, Mostro del Pisolino, in realtà, parla a un pubblico molto più vasto. «È un libro da sfogliare e da leggere. E sono gli adulti che lo sfogliano. E sfogliandolo possono immedesimarsi. I bimbi credono che gli adulti non abbiano paura, ma sappiamo bene che non è così. Tutti noi conviviamo con le nostre paure, con le nostre insicurezze e le nostre debolezze. E anche quelle si accrescono e diminuiscono in base al nostro stato d’animo. Ecco perché, in fondo, è una metafora per tutti. Per esempio, una situazione che sappiamo perfettamente come gestire quando siamo carichi e pieni di energia, in altri momenti ci sembra fuori controllo. Quindi anche noi adulti abbiamo i nostri mostri. Ne sono convinta».