Arresti domiciliari e controllo mediante braccialetto elettronico. Questa la misura disposta dal giudice nei confronti di tre persone che a febbraio scorso hanno aggredito due soggetti. La spedizione sarebbe una ritorsione dopo il sinistro del 13 ottobre 2019
Raid punitivo dopo incidente con quattro morti Nel mirino familiari del guidatore sopravvissuto
Gli agenti di polizia del commissariato di Adrano hanno eseguito l’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari, con controllo mediante braccialetto elettronico, nei confronti di D. P. di 22 anni, V. C. 18 anni e G. S. anch’egli di anni 18. I soggetti, lo scorso 3 febbraio, sono stati autori di una violenta aggressione nei confronti di due coetanei, all’interno di un garage, utilizzando un manganello telescopico e due caschi da moto. Inoltre uscendo dal garage hanno danneggiato, rompendone il parabrezza, l’auto di uno degli aggrediti.
L’ipotesi è che tale aggressione sia avvenuta quale ritorsione nei confronti della famiglia dell’unico sopravvissuto al terribile incidente avvenuto sulla strada statale 121 a ottobre 2019, nei pressi dello svincolo per Piano Tavola, in cui persero la vita quattro giovani adraniti: Salvatore Moschitta, 20 anni, Erika Germanà Bozza, 15 anni, Lucrezia Diolosà Farinato 28 anni, e Manuel Petronio 17 anni.
L’uomo, Giuseppe Cusimano, viene considerato come il responsabile della morte dei giovani in quanto alla guida in stato di ebbrezza dopo una serata trascorsa in discoteca, e per tali motivi nei giorni immediatamente successivi all’incidente la famiglia del guidatore fu costretta a fuggire all’estero per paura di altre vendette dato che il padre era già stato aggredito all’ospedale Cannizzaro mentre era in visita al figlio ricoverato nel reparto di Ortopedia. Quando il fratello dell’autista è rientrato in Italia, il fratello di una delle vittime ha messo in atto il proposito di vendetta. Gli indagati adesso dovranno rispondere di lesioni personali gravi, violazione di domicilio e danneggiamento aggravato.