Annamaria Pace, architetta, docente e attivista, parla dell'ultimo progetto di Legambiente, che si concluderà con un'assemblea pubblica online in cui saranno discusse le idee di alunni e alunne. Si comincia con gli istituiti XX Settembre e Angelo Musco
Strada per gioco, come cambiare gli spazi vicino alle scuole Urbanistica didattica con l’obiettivo di «sensibilizzare città»
Sensibilizzare i più giovani ai cambiamenti climatici e alla valorizzazione degli spazi urbani. È l’ultima iniziativa di Legambiente Catania rivolta ad alcune classi delle scuole XX Settembre, nel quartiere Borgo, e Angelo Musco, a Librino. Strada per gioco, questo il nome del progetto, è un laboratorio iniziato lo scorso febbraio con gli incontri in aula. Ma l’iniziativa non inizia né si conclude in classe. Come illustra Annamaria Pace, architetta, attivista di Legambiente e insegnante. «I ragazzi lasceranno la loro impronta realizzando degli interventi artistici, all’ingresso delle due scuole, che avranno come tema un argomento collegato ai cambiamenti climatici – spiega a MeridioNews – Il materiale lo abbiamo acquistato con una raccolta fondi promossa sul sito Laburiusa che scadrà tra 18 giorni. Sarà tinteggiata pure una parte d’asfalto». Al momento sono stati raccolti più di 1500 euro a fronte di 31 donatori.
Oltre alla street art, il percorso del laboratorio, che segue la linea dell‘urbanistica didattica, si concluderà con un questionario attraverso cui gli alunni e le alunne potranno fare notare criticità o avanzare proposte. «Dobbiamo guardare gli spazi con gli occhi dei ragazzi – aggiunge – Così saranno loro a indicare il futuro. Si esprimeranno sul percorso casa-scuola che percorrono giornalmente. Oltre a valorizzare gli spazi vicini agli edifici scolastici in futuro, potrebbe essere anche un modo per ridurre le lacune tra centro e periferie». Il questionario è stato fatto in collaborazione con Carlo Colloca, docente di Sociologia urbana al dipartimento di Scienze politiche di Unict. Una volta compilati, i questionari saranno discussi in un’assemblea pubblica che si terrà online a maggio con la presenza di alcune associazioni, studenti e studentesse insieme alle famiglie.
Strada per gioco non si fermerà soltanto a questi due istituti scolastici, ma vuole coinvolgere tutte le scuole catanesi, così da valorizzare più quartieri possibili. «Aver iniziato il progetto a Librino e al Borgo non è una scelta singolare – puntualizza Pace – Una scuola è in periferia e un’altra al centro città: ci sono problemi sia urbanistici che sociali diversi tra loro». Proprio a luglio scorso, nei pressi della scuola XX settembre, dove insiste la fermata della metropolitana, gli attivisti etnei di Legambiente avevano chiesto all’amministrazione di istituire l‘isola pedonale in un punto della zona. Sono passati circa cinque mesi perché l’area venisse transennata a favore dei pedoni. Intanto, il sindaco Salvo Pogliese proprio in queste ore ha annunciato che nelle vie Guardo, Empodocle e Caronda, proprio di fronte alla scuola XX settembre verrà istituita un‘area a verde attraverso le sponsorizzazioni dei privati, metodo già utilizzato dall’amministrazione in altri punti della città.
Annamaria Pace taglia corto. «Questa iniziativa di Pogliese mi ha sorpresa – sottolinea – Ma noi da quasi un anno attraverso il dialogo con gli assessori chiediamo interventi per quella zona. Anche per questo è nato Strada per gioco. Piuttosto che le sponsorizzazioni, noi puntavamo a una partecipazione dal basso, che rendesse protagonisti i cittadini». Secondo l’attivista c’è ancora tanto da fare in città. Proprio per questo motivo, oltre alle iniziative con gli studenti, a fine aprile ci sarà un tavolo coordinato dall’associazione Città insieme che vedrà interloquire attivisti, amministrazione e cittadini. «Non c’è un piano chiaro per la pedonalizzazione e per la mobilità sostenibile – conclude Pace – Siamo ancora agli ultimi posti per indice di vivibilità nazionale perché non si è posta la giusta attenzione alle soluzioni alternative che ci aiuterebbero a migliorare proprio i problemi climatici».