Tamponi, la battaglia sul costo vinta dai laboratori privati Razza: «È immorale pensare di fare utili sull’emergenza»

«Le circolari sono meri atti interni e, come tali, non hanno di per sé valore provvedimentale». Passa da questa frase la sconfitta subita dalla Regione nei ricorsi presentato nei mesi da decine di laboratori di analisi contro l’imposizione di prezzi fissi per l’esecuzione dei tamponi rapidi. A pronunciarsi nei giorni scorsi è stato il Tar di Palermo, che ha annullato la direttiva del dipartimento Attività sanitaria e osservatorio epidemiologico con cui si è fissata 15 euro il costo della prestazione. Un’iniziativa che poggiava le basi sulla mancanza di una tariffazione specifica riguardante i tamponi per la ricerca del Covid nel prezziario sanitario regionale e che doveva andare incontro all’esigenza di garantire anche alle fasce sociali meno abbienti la possibilità di effettuare il test diagnostico.

«Impugneremo la decisione del tribunale amministrativo regionale», ha annunciato venerdì sera l’assessore alla Salute Ruggero Razza. Definendo «semplicemente immorale» la sola ipotesi di poter pensare di sfruttare l’emergenza sanitaria per fare utili «oltre il doveroso». Il quadro che però viene fuori dalle sentenze che hanno accolto la richiesta di annullare l’atto firmato dalla dirigente generale Maria Letizia Di Liberti è un po’ più complesso. Il Tar, infatti, pur sottolineando che nel quadro generale di una pandemia è ragionevole il ricorso a «una tariffa che bilanci l’interesse economico del laboratorio privato da un lato, e dall’altro l’interesse pubblico all’effettuazione del test a un prezzo accessibile», ha messo in discussione le modalità tramite cui la Regione ha quantificato in 15 euro il prezzo.

Per i giudici, infatti, l’assessorato non avrebbe fatto un’istruttoria adeguata, coinvolgendo anche le associazioni di categoria. Al centro dell’attenzione, infatti, ci sono i costi sostenuti dai laboratori di analisi: dal costo dei tamponi da acquistare al mercato ai dispositivi di protezione individuale da utilizzare durante la somministrazione dei test, fino chiaramente al lavoro del personale. La disputa tra Regione e privati si è concentrata soprattutto sul primo punto: secondo l’assessorato, infatti, le lamentele secondo cui i test rapidi costino molto non garantendo quasi alcun introito ai laboratori sarebbero immotivate. Tuttavia gli elementi forniti al Tar al sostegno della propria tesi non sono stati ritenuti sufficientemente validi. «L’amministrazione regionale, al fine di confutare la lamentata diseconomicità del prezzo imposto, ha richiamato, senza depositare documentazione di supporto, l’esito della gara condotta tramite indagine di mercato, di cui all’avviso del 30 settembre 2020, dall’Asp di Ragusa», si legge nella sentenza. 

La gara è quella concernente una fornitura di tamponi prodotti dall’azienda Abbott, nei mesi scorsi criticati per l’elevato tasso di diagnosi errate. In questo caso, però, a tenere banco è il prezzo offerto dalla società alla Regione: 4,50 euro a tampone. Con la specifica di «praticare tale prezzo su tutto il territorio italiano indipendentemente dal quantitativo richiesto». Il Tar, però, ha sottolineato come la procedura di gara e la relativa indagine di mercato siano state indette in data successiva alla circolare sul prezzo fisso e dunque la Regione «non avrebbe potuto giovarsi nella fase istruttoria». Ancora meno valore, ai fini della tesi difensiva dell’assessorato, hanno avuto i richiami alla recente gara per la maxi-fornitura di tamponi rapidi, aggiudicata dopo un primo annullamento della procedura, dove si partiva proprio da una base d’asta di 4,50 euro. «Non è stata indicata la data di avvio e conclusione (della gara, ndr), né è stato depositato alcun documento di supporto», sottolineano i giudici. «Verrà emanato un nuovo decreto che comunque ripeterà la stessa tariffa. Oggi un tampone rapido costa meno di quattro euro e la tariffa fissata è forse persino troppo alta», ha assicurato Razza. Dal canto loro i ricorrenti hanno invece sostenuto di comprare i tamponi rapidi a cifre che si aggirano sui dieci euro.

Sempre nei giorni scorsi il Tar di Palermo ha invece giudicato infondato il ricorso presentato contro la fissazione di un prezzo calmierato – 50 euro – per i tamponi molecolari. In questo caso, infatti, la procedura seguita dalla Regione è stata ritenuta corretta. A presentare il ricorso, infatti, è stato un laboratorio che aveva già partecipato alla manifestazione d’interesse indetta dall’assessorato nei primi mesi della pandemia. E il fatto che all’epoca il servizio riguardava soltanto i tamponi prescritti dal servizio sanitario cambia poco. «Non appare fondata la censura di incongruità della tariffa applicata per il solo fatto che l’effettuazione dei test possa essere ora rivolta anche ai privati cittadini», hanno chiarito i giudici.


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]