Rimpasto giunta, scoppia la guerra in Forza Italia «Scelto chi ha cambiato più partiti che mutande»

L’ex sindaco di Agrigento Marco Zambuto? «Una persona che ha cambiato più partiti che mutande». È il duro attacco dell’ex deputato regionale Vincenzo Giambrone dopo la quasi ufficialità sul mini-rimpasto nella giunta regionale guidata dal presidente Nello Musumeci. Una fase 2 che comincia alle porte del 2021 e che riguarda il cambio al vertice di due assessorati in mano a Forza Italia. Fuori Edy Bandiera all’Agricoltura e Bernadette Grasso alle Autonomie locali e dentro Toni Scilla e proprio Zambuto. Due nomi che celano un’operazione politica condotta da Gianfranco Miccichè, presidente dell’Assemblea regionale siciliana e commissario regionale di Forza Italia nell’isola.

L’ufficialità, che nelle ultime ore veniva data come imminente, tarda ad arrivare e, secondo alcune indiscrezioni, Musumeci sarebbe intenzionato a prendersi ancora qualche ora di tempo. I mal di pancia tra gli azzurri sono tanti, specie per quanto riguarda la nomina di Zambuto. Per anni componente dell’Udc ma con dei lunghi trascorsi anche tra le fila del Partito democratico, formazione di cui è stato sia presidente dell’assemblea regionale che candidato perdente alle elezioni europee del 2014. L’ultimo passaggio nel centrodestra in occasione delle Amministrative di quest’anno di Agrigento, concluse per Zambuto con un clamoroso flop

Tra i più agguerriti c’è l’ex deputato regionale e commissario provinciale ad Agrigento Vincenzo Giambrone. «Con estrema delusione prendo atto di una decisione che esclude Foza Italia Agrigento dalla giunta regionale, nonostante io fossi stato indicato come assessore da tutto il partito». Miccichè, stando alle parole di Giambrone, avrebbe preso un impegno diretto con lo stesso: «Mi ripeteva “Tu sarai il mio assessore“», dice Giambrone in una diretta Facebook

Giambrone, ex sindaco di Cammarata, è stato eletto a palazzo dei Normanni nel 2001. «Rassegno le dimissioni irrevocabili dalla carica di commissario provinciale – continua – Come può un uomo dalla lunga militanza essere sostituito da un soggetto che ha cambiato più partiti che mutande. Nulla contro la persona, ma Zambuto non ha nulla a che spartire con Forza Italia, partito con cui non si è mai candidato». Parole di fuoco anche dal deputato agrigentino Riccardo Gallo «Senza prendere la distanza da questa nomina ratifica il tradimento che si è consumato».


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