Il capomafia della famiglia di Caltagirone è deceduto ieri nel Policlinico di Bari. Aveva 82 anni. L'ipotesi di uno stop alle celebrazioni pubbliche circolava già ieri a San Michele di Ganzaria, dove La Rocca ha trascorso ai domiciliari alcuni mesi in estate
Mafia, questore vieta funerali a boss La Rocca La salma portata in cimitero per la tumulazione
Nessun funerale in chiesa per Ciccio La Rocca. La salma del capomafia della famiglia di Caltagirone è partita questa mattina in direzione del cimitero di San Michele di Ganzaria, dopo che il questore ha imposto il divieto di celebrazioni pubbliche per questioni di ordine pubblico. Nel piccolo centro del Calatino, non sarebbero stati pochi quelli pronti a omaggiare il boss pluriomicida deceduto ieri nel Policlinico di Bari, dove da due settimane si trovava in stato di detenzione domiciliare in seguito all’aggravamento delle condizioni di salute.
L’ipotesi di un provvedimento da parte delle forze dell’ordine era nell’aria già ieri, in serata è arrivata la conferma. In precedenza era stato il magistrato di sorveglianza a dare l’ok al trasferimento verso la Sicilia di colui che da allevatore riuscì a scalare le gerarchie mafiose fino al punto di avere il via libera alla costituzione di una famiglia autonoma. Il feretro è arrivato al cimitero intorno alle 9.30, in attesa dell’arrivo del sacerdote che procederà alla benedizione davanti ai familiari più stretti. Poi si passerà alla tumulazione.
La Rocca è stato tra i boss scarcerati in primavera, nel pieno della prima ondata della pandemia. La decisione, che era stata presa in seguito alla presa d’atto delle sue condizioni di salute, era stata aspramente criticata da chi ha visto nel Covid-19 uno strumento per i mafiosi per cercare di uscire dalle carceri. Dopo alcuni mesi trascorsi ai domiciliari, a settembre il boss 82enne era stato portato nel penitenziario di Bari, dove è rimasto fino ai primi giorni di dicembre. Da lì il trasferimento al Policlinico e, ieri, la morte.