Dopo la sfiducia, il primo cittadino ha cambiato il nome delle pagine su Facebook e Instagram: da Comune di Ramacca a Pippo Limoli. «Sono nate quando mi sono insediate», dice a MeridioNews. La polizia postale è stata informata e una denuncia è già pronta
A Ramacca i social del Comune diventano dell’ex sindaco Limoli: «Le ho create io e sono mie. Non ho rubato nulla»
Da Comune di Ramacca a Pippo Limoli in un solo clic. L’improvvisa trasformazione sui social è avvenuta dopo la mozione con cui il sindaco è stato sfiduciato. La pagina Facebook ufficiale del Comune di Ramacca, creata nel 2016 e arrivata a contare oltre ottomila like, ha modificato il proprio nome in Pippo Limoli. Stesso cambiamento è avvenuto anche su Instagram. In questo caso, inoltre, chi ha agito si è scordato di rettificare l’indirizzo di residenza. Al momento, infatti, risulta che Pippo Limoli abiti in piazza Umberto al civico 14, ovvero nella sede del palazzo comunale.
«L’indirizzo adesso provvederò a cambiarlo – risponde a MeridioNews l’ex primo cittadino ramacchese – Sono stato io a modificare il nome perché quella è sempre stata la mia pagina personale – ammette – l’ho creata io quando mi sono insediato per interagire direttamente con i miei concittadini avvalendomi di collaboratori privati che non hanno gravato sulle spese del Comune». Una gestione della comunicazione istituzionale che sembra essere un po’ troppo personalistica, al punto che il sindaco decaduto pare non cogliere la differenza tra pubblico e privato. «Il responsabile di quella pagina e dei comunicati dell’ente sono stato sempre e solo io. Quindi – aggiunge Limoli – non mi sento di avere usurpato nulla perché era una cosa già mia». Allo stato attuale, dunque, l’ente comunale resta senza canali ufficiali attraverso i quali diffondere anche comunicazioni di servizio o informazioni non legate alla figura dell’ex sindaco.
Intanto il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Lanzafame ha pubblicato un video su Facebook nel quale annuncia di avere già preso provvedimenti. «Quei canali social avrebbero dovuto essere utilizzati prima dal commissario e poi da chi succederà come sindaco – sottolinea Lanzafame che è anche uno dei sette consiglieri comunali ad avere presentato la mozione di sfiducia – Invece, l’ex sindaco ci ha privati del profilo istituzionale facendolo diventare un profilo personale». Una mossa alla quale l’appartenente al gruppo di Italia Viva ha già tentato di porre rimedio: «Ho informato la polizia postale e predisposto una denuncia, così se ne discuterà davanti all’autorità giudiziaria».
L’ipotesi è che Limoli abbia commesso il reato di appropriazione indebita di profilo e account pubblico. «La condotta illecita – si legge nel documento – si realizza ab origine, infatti le credenziali di accesso andavano riconsegnate al segretario comunale», dal momento stesso in cui il sindaco Limoli è stato sfiduciato durante la seduta del Consiglio comunale dello scorso 23 ottobre. «Invece, lo stesso individuo, incurante delle norme che regolano il codice della privacy e incurante che sia il dominio che la realizzazione dell’applicazione sono stati pagati con soldi pubblici, con tanto di delibera e determina di liquidazione pubblicata sull’albo pretorio del Comune di Ramacca, ha fatto uso e consumo a titolo personale di questi due strumenti informatici».
Nelle descrizioni di entrambi i social che, fino a qualche giorno fa, erano un mezzo di comunicazione dell’ente comunale adesso si fa esplicito riferimento a Pippo Limoli. Su Facebook, in particolare viene descritto brevemente come «politico di centrodestra, padre di due figli, sposato, cattolico». Entrambe le pagine vengono utilizzate per dare informazioni personali legate alla politica. In particolare, dopo il cambio del nome, sono stati pubblicati diversi post che accusano chi lo ha sfiduciato e annunciano una ricandidatura «per servire il mio paese, la mia gente».