La mail finita nel cestino ma poi recuperata dalla redazione di MeridiOff arriva dall'esperto di ufologia Angelo M. dell'associazione Ricerca italiana aliena. «Potrebbe trattarsi di una nuova forma di energia evolutiva di cui non siamo a conoscenza?», si chiede
Le teorie dell’ufologo sullo strano fenomeno luminoso
«Catania strano fenomeno luminoso, ufo?». Una mail con questo oggetto non può restare nel cassetto virtuale della posta di redazione. Tanto più se viene dall’ufologo professionista Angelo M. (il cognome lo abbiamo puntato noi) e a supporto ci sono foto e video del misterioso evento «avvenuto a Catania nella sera del 2 ottobre» e segnalato all’associazione Ricerca italiana aliena (Aria).
Tre macchie luminose in mezzo alle nuvole si muovono nel cielo per i tre minuti del video. Non un caso isolato. «Recentemente ci siamo occupati di una segnalazione simile in Russia», spiega l’ufologo, che parte da lì per cercare spiegazioni. Se, come noi, state pensando all’eccessivo consumo di vodka, vi interesserà sapere che invece «a quel particolare evento erano collegate due plausibili spiegazioni: un disturbo magnetico o le radiazioni di qualche sperimentazione avvenuta in Russia. Bisogna dire che, però – ammette l’ufologo – in Italia questo elemento può essere escluso in quanto non vengono fatti test radioattivi militari o missilistici».
Sentendoci subito sollevati, passiamo alle altre. «Un disturbo magnetico – continua – potrebbe spiegare il fenomeno ma non abbastanza per trovare una spiegazione a livello mondiale». E come la mettiamo coi russi? La nostra curiosità non resta insoddisfatta. «Potrebbe trattarsi di residuo di plasma utilizzato dagli stessi oggetti volanti non identificati? O di una nuova forma di energia evolutiva di cui non siamo a conoscenza?», si chiede l’esperto.
La spiegazione più plausibile, alla fine, è che «usando le molte teorie ufologiche, sembrerebbe un campo dovuto a effetti dei portali, quei tanto discussi stargate – spiega – che metterebbero in contatto civiltà da piani dimensionali diversi». Adesso lo sapete anche voi. Non ringraziateci.