Il presidente ha preso parte, al Barbera, alla conferenza di presentazione delle nuove divise firmate Kappa. In attesa della terza maglia, che sarà svelata ad inizio novembre in occasione delle celebrazioni del 120esimo anniversario della fondazione del club, riflettori puntati sulle casacche Home, rosa, e Away di colore nero
Palermo, ecco i kit per la nuova stagione Mirri: «La maglia è come una bandiera»
Identità e senso di appartenenza. Sono le principali coordinate dello schema di valori a cui, alla vigilia dell’inizio del campionato di serie C, ha fatto riferimento la presentazione allo stadio Renzo Barbera delle nuove maglie del Palermo per la stagione 2020/21. Due le casacche, firmate Kappa, esibite in sala stampa: quella Home e la seconda divisa Kombat away 2021 di colore nero con bordi (sul colletto e nelle maniche) rosa. In attesa del battesimo della terza maglia che sarà svelata nei dettagli in occasione delle celebrazioni del 120esimo anniversario della fondazione del club in programma il prossimo 1 novembre, la luce dei riflettori ha illuminato in particolare la prima maglia rosa, un modello (costruito sulla base di una bozza realizzata da Giovanni Tarantino, coordinatore tecnico del museo rosanero) che sotto diversi aspetti richiama i kit-gara dei primi anni Ottanta. Ecco alcuni dei principali ponti con il passato: il colletto stile polo, i calzettoni bianchi utilizzati in diverse circostanze nel primo segmento degli anni Ottanta e, sul retro, i numeri tridimensionali, un particolare che ha caratterizzato ad esempio le divise della Nazionale azzurra campione del Mondo in Spagna nel 1982.
Tra i dettagli da segnalare meritano una citazione anche le ali stilizzate dell’aquila che, a differenza della passata stagione, quest’anno non sono nere nel rispetto di un criterio di trasparenza funzionale, nell’ambito di un progetto grafico ispirato all’essenzialità e alla leggerezza, alla volontà di dare risalto al colore rosa. «Ogni anno c’è un colore rosa diverso – ha sottolineato il presidente Dario Mirri – l’anno scorso non era sbagliata la tonalità del rosa e anche questa volta non ci sono errori. Non esiste un rosa unico o un rosa perfetto. Ogni stagione ha la sua storia ed è per questo motivo che abbiamo scelto di cambiare ogni volta la tonalità di questo colore. La maglia è una bandiera, identifica una popolazione e il nostro auspicio è che i palermitani possano indossare questa casacca con orgoglio e appartenenza». In sala stampa c’erano anche i rappresentanti degli sponsor che, come evidenziato dai loghi presenti sui kit-gara, hanno voluto dare continuità alla partnership con il sodalizio targato Hera Hora. «Questo è un anno difficile per tutte le aziende – ha sottolineato Mirri – ma, nonostante i disagi, molte non si sono tirate indietro. E’ un periodo in salita ma spero che al più presto inizi il momento della discesa».
E a proposito del supporto dei partner commerciali è intervenuto anche l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola: «Si tratta di compagni di viaggio ai quali va il nostro ringraziamento per avere rinnovato la fiducia al progetto targato soprattutto Mirri perché è lui che ci mette la faccia quotidianamente. Posso dire con certezza che, al di là del risultato che tutti sappiamo ma che per scaramanzia non diciamo, i nostri sponsor saranno orgogliosi di questo Palermo. Ritengo che, in vista di un campionato difficile come questo e in un girone C che abbraccia oltre due milioni di cittadini contando le città coinvolte, abbiamo costruito una squadra importante, seria e credibile».
Le maglie, nel corso di una ‘cerimonia’ alla quale hanno preso parte al volo anche quattro giocatori (Marconi, Odjer, Saraniti e Silipo) prima della partenza per la trasferta di Teramo, sono state presentate da due indossatori – un ragazzo e una ragazza – con i nomi Tancredi e Angelica. Riferimenti non casuali ma scelti ad hoc trattandosi di due personaggi del Gattopardo, romanzo da cui ha tratto spunto il Palermo per la realizzazione del video celebrativo delle casacche (online sul sito ufficiale da diversi giorni) attualizzando e rivisitando in chiave positiva la celebre frase «affinché tutto resti com’è è necessario che tutto cambi» con l’obiettivo di valorizzare il mix di tradizione e innovazione che simbolicamente emerge da queste maglie. Presidio di identità ma anche proiezione e slancio verso il futuro.