Da anni le sue condizioni di salute erano periodicamente critiche. Stamattina non ce l'ha fatta l'ex primo cittadino etneo che i catanesi chiamavano ironicamente Sciampagnino. Medico personale dell'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nelle interviste appariva sempre allegro e scanzonato. Ma in città, negli ultimi anni, lo si ricordava soprattutto per i guai giudiziari. I funerali sono previsti nella sua città natale, mentre il capoluogo etneo lo ricorderà con una funzione in suffragio
E’ morto l’ex sindaco Umberto Scapagnini I funerali a Napoli, una messa a Catania
Prima un tumore, qualche anno fa, che lo aveva ridotto in fin di vita. Ma da cui sembrava essersi ripreso. Poi, nelle ultime settimane, un ictus, un successivo infarto e due periodi trascorsi in coma. Non è riuscito a riprendersi dalla gravi condizioni di salute in cui si trovava l’ex primo cittadino etneo Umberto Scapagnini. Si è spento questa mattina intorno alle 12, a 71 anni, nella clinica San Pietro di Roma dov’era ricoverato. I funerali avverranno nei prossimi giorni nella città natale dell’ex deputato Pdl, Napoli. Come da lui stesso richiesto, verrà tumulato nella tomba di famiglia, «dove è seppellita la madre, scomparsa alcuni anni fa, e a cui lui desiderava ricongiungersi», raccontano fonti vicine alla famiglia. A Catania – «città che amava molto e dove avrebbe voluto trascorrere la sua vecchiaia» – è prevista una messa in suo suffragio.
Sindaco di Catania per due mandati e medico personale dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, Scapagnini era l’inventore di quello che venne definito l’elisir di lunga vita del suo illustre paziente. Preparato proprio in una farmacia catanese. «Non si illudano: ci seppellirà tutti. La sua vera età è di 55 anni. Berlusconi è tecnicamente quasi immortale», diceva. Di se stesso parlava spesso con lo stesso tono scanzonato. «Io ho culo», ha ripetuto in più occasioni nelle interviste. Nelle quali non si risparmiava affatto. Come quando raccontò al primo quotidiano cittadino, La Sicilia, del suo rapporto e delle sue prodezze con la giovane fidanzata brasiliana Surama De Castro.
Eppure questa volta né la fortuna né le diverse fidanzate lo hanno potuto aiutare. Già una volta la notizia della sua morte era stata diffusa dalla stampa per errore. Oggi, però, a confermare è lo stesso avvocato Guido Ziccone, legale dell’ex primo cittadino che i catanesi hanno chiamato per anni Sciampagnino, storpiandogli per scherzo – ma non troppo – il cognome. Un sindaco ricordato in città, negli ultimi anni, più per i suoi guai giudiziari che per il suo lascito a Catania.
Lo scorso novembre la Cassazione aveva confermato per lui la condanna a due anni e sei mesi di carcere per aver abusato del suo ruolo per elargire in modo illegittimo a circa quattromila dipendenti comunali dei contributi per i danni causati dalla cenere vulcanica, tre giorni prima delle elezioni amministrative del 2005. Pochi giorni fa, mentre circolavano le notizie sui peggioramenti delle condizioni di salute di Scapagnini, era attesa la sentenza di Appello per un altro procedimento a carico dell’ex primo cittadino: quello per il buco di bilancio del Comune etneo nel periodo della sua amministrazione. Proprio in considerazione del suo stato di salute, era stato chiesto ai giudici di stralciare la posizione di Scapagnini per impedimento assoluto a partecipare al processo. Proposta respinta dal collegio, ma che oggi non ha più importanza.