Covid, spiagge chiuse, ma chi ferma la movida? Via Maqueda e il miraggio del distanziamento

Chiuse le spiagge, niente alcol ovunque, da qualche parte vietato persino trasportare legna da ardere o carbonella, anche se oggi pomeriggio le prime piccole tendopoli hanno fatto capolino a Romagnolo, dove per la verità è già un bel po’ che qualcuno si è installato e a Vergine Maria. Forse dell’ordine chiamate agli straordinari per punire i trasgressori. «Non possiamo nascondere la preoccupazione per l’aumento dei casi di Covid-19 in Sicilia – dice il sindaco Leoluca Orlando – Di fronte al rischio di nuovi lutti, le autorità stanno facendo quanto necessario per limitare i contagi ma ancora una volta è essenziale il rispetto delle norme di prevenzione più basilari a partire dall’indossare la mascherina ed evitare gli assembramenti». 

«Di fronte a questi vi sarebbe la necessità di nuove chiusure e blocchi devastanti per la nostra economia – continua il primo cittadino – Ma è ovvio che il bene supremo della vita resta il primo da difendere e tutelare per cui se sarà necessario non esiteremo ad intervenire». D’altra parte, con o senza migranti nel computo, la Sicilia in questi giorni viaggia stabilmente al di sopra dei trenta nuovi casi al giorno, una media che non si registrava da tempo. E allora sigilli alle spiagge, transenne e nuove regole per i locali, che non potranno ospitare persone in numero superiore al quaranta per cento della normale capienza, ma la movida, complice anche il caldo, è difficile da arginare. E la notte tra il 14 e il 15 è stata spesso scandita dagli scoppiettii dei fuochi d’artificio in molte feste private.

Ne sa qualcosa chi frequenta nelle ore serali l’isola pedonale permanente di via Maqueda. Scendendo dal teatro Massimo verso la stazione centrale quello che si presenta davanti è un vero e proprio muro di gente, non sempre dotata di mascherina, che da ordinanza regionale sarebbe pure d’obbligo, nonostante ci si trovi all’aria aperta, colpa dell’impossibilità di garantire la distanza minima di sicurezza. Ad aggravare la situazione, poi, ci pensa la grande mole di abusivi che la sera, puntualmente, installa le proprie bancarelle poco fuori dai marciapiedi, come naturale prosecuzione dei tevolini e delle sedie di alcuni locali, su entrambi i lati della strada, riducendo così in maniera molto notevole la carreggiata e di conseguenza la distanza minima di sicurezza mantenibile tra le persone. 

E la cosa non va tanto meglio in provincia, dove non si fermano i cartelloni estivi degli eventi e le feste di piazza, con sindaci che pur siglando da una parte le ordinanze per interdire spiagge e lidi, condividono comunque eventi e serate. Intanto dai banchi di sala delle Lapidi si torna a chiedere la sospensione della Ztl, tema molto ricorrente nelle ultime settimane. «Ma il sindaco si rende conto che in questo momento bisogna, tra le altre cose, anche disincentivare la promiscuità data dall’uso dei mezzi pubblici e quindi favorire l’uso dei mezzi di locomozione privati? – dice Igor Gelarda, capogruppo della Lega in Consiglio – Ecco perché alla luce di questo aumento di casi a Palermo, come Lega, chiediamo per ragioni di sanità pubblica, che il sindaco sospenda subito il provvedimento di ztl e le strisce blu, per incoraggiare i palermitani all’uso dell’auto, almeno in questo momento delicato». 


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