Calci, pugni e frasi d'odio qualche mese fa in un market di via Casella dove una banda di giovani era entrata armata di mazze da baseball e sedie. Oggi le misure restrittive dei domiciliari
Raid razzista in un negozio etnico Scattano gli arresti della polizia
La polizia sta eseguendo un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Palermo, nei confronti di un nutrito gruppo di palermitani, ritenuti responsabili dei reati di rapina e lesioni, aggravate dall’odio razziale.
È l’esito di approfondite indagini condotte dalla squadra mobile e dal commissariato Zisa-Borgo Nuovo che hanno chiarito dinamica e movente di un grave e cruento episodio, risalente a pochi mesi fa, quando una banda di giovani, armati di mazze da baseball e sedie, fece irruzione in un Market in via Casella e aggredì il titolare, cittadino del Bangladesh e gli avventori presenti, suoi connazionali. Le vittime furono fatte bersaglio di calci e pugni e una di loro, trascinata nel retrobottega del negozio e malmenata, subì la rapina dell’anello che portava al dito.
A motivo di tanta violenza, secondo le forze dell’ordine, «la volontà di portare a termine una vera e propria spedizione punitiva contro un cittadino bengalese, colto per strada in “atteggiamento inopportuno” e per questo già “redarguito oralmente”». La vittima subì calci e pugni, conditi da espressioni ed epiteti di disprezzo razziale. La violenza del gruppo si estese poi anche a gestore ed avventori, anch’essi bengalesi di un esercizio etnico dove la vittima aveva cercato rifugio.