Sembra diventata una tradizione. Nessuna offerta è stata presentata telematicamente all'Urega, l'ufficio regionale che si occupa delle gare d'appalto di questa portata. I tempi, dunque, si allungano. E la battaglia in Consiglio comunale è annunciata
Gara settennale dei rifiuti: è di nuovo deserta E la rivoluzione della spazzatura non si vede
Deserta, di nuovo. Non si è presentato nessuno alla gara settennale per la raccolta dei rifiuti nel Comune di Catania. L’esito, del resto, era stato annunciato da più parti. Quasi 334 milioni di euro di appalto (Iva esclusa), quattro lotti e nessuna impresa privata che si voglia caricare sulle spalle l’igiene urbana del capoluogo etneo. Cambiano le amministrazioni, ma l’esito resta uguale e l’annunciata rivoluzione della spazzatura della giunta di Salvo Pogliese si scontra contro il muro del silenzio delle ditte.
Entro le 13 di ieri le aziende avrebbero dovuto presentare le proprie offerte. Ma a sentire i titolari delle imprese private, si era intuito che l’aria non era proprio delle più favorevoli. Un utile d’impresa troppo basso (cioè pochissimi guadagni, a fronte di costi ingenti) a cui, secondo l’amministrazione, avrebbe dovuto fare fronte un meccanismo di premialità. Non sufficiente, evidentemente, per spingere i gestori del servizio a farsi vivi. A mettere nero su bianco queste e altre obiezioni era stata la Tech servizi, la società siracusana (già nota in provincia di Catania) che aveva presentato un articolato ricorso al Tribunale amministrativo regionale di Catania.
Tra gli ostacoli per la partecipazione alla gara d’appalto, gli avvocati di Tech servizi indicavano anche la poca chiarezza sulle procedure seguite per l’approvazione della Relazione allegata al piano d’intervento. Un vero e proprio documento alternativo, lungo 49 pagine, che il municipio e la Srr, società di regolamentazione dei rifiuti, hanno definito «un aggiornamento». Evitando così un nuovo passaggio in Consiglio comunale per l’approvazione da parte del senato cittadino: una procedura che avrebbe allungato ulteriormente i tempi. Con l’ennesima gara deserta, però, il risultato non è cambiato: la gara dovrà essere bandita di nuovo e, prima che questo accada, sarà necessario attendere i tempi dettati dalle norme.
Di questo risultato, c’è da giurarci, si discuterà ancora a lungo. Il Movimento 5 stelle di Catania probabilmente darà battaglia in aula consiliare, come aveva già fatto mesi fa per bocca del consigliere Graziano Bonaccorsi. Nei prossimi giorni si prevedono nuove sedute infuocate. La spazzatura, intanto, continuerà a essere raccolta secondo il vecchio metodo. Quello previsto da una gara ponte che avrebbe dovuto essere temporanea (130 giorni) e che, tra una proroga e l’altra, ha spento a settembre la prima candelina. Ad aggiudicarsela la catanese Dusty, che ha subappaltato parte dei servizi a Energetikambiente. La quarta proroga sembra scontata.