Sindaco per dieci anni del suo paese, il deputato Ars del Pd sarebbe pronto alla sfida del ritorno alla guida dell'amministrazione che lo ha lanciato. Tra gli sfidanti potrebbe non esserci l'attuale sindaco, ex delfino dell'aspirante segretario regionale dem
Comunali, Anthony Barbagallo riparte da Pedara Il ritiro di Fallica e l’onorevole che cerca l’exploit
Gran parte della sua prima vita da sindaco del suo paese, negli anni fra 2005 al 2015, la trascorse sotto le vesti di promettente giovane autonomista. Uno della lunga schiera allevata sotto il simbolo del Movimento per l’Autonomia dell’ex governatore Raffaele Lombardo. Oggi che l’onorevole Anthony Barbagallo prepara la sua (ri)discesa in campo a Pedara, invece, l’abito è quello di indiscusso punto di riferimento del centrosinistra siciliano. La notizia è che il cantiere è aperto: il deputato regionale del Pd la domanda se l’è posta, e la risposta è più sì che no. Anche il suo nome potrebbe comparire fra i candidati sindaco della prossima tornata di Amministrative, nel Catanese una partita che interessa nove Comuni.
Al momento le dichiarazioni ufficiali non arrivano, ma nei prossimi giorni sono previste delle riunioni cittadine che dovrebbero servire a mettere ogni cosa a suo posto. Anthony Barbagallo potrebbe così affrontare la campagna elettorale di Pedara mentre, nel resto dell’Isola, giocherà la sfida dell’elezione a segretario regionale del nuovo Pd derenzizzato. Proprio i centristi catanesi fuorisciti dal partito di Nicola Zingaretti, Luca Sammartino e Valeria Sudano in primis, avevano trovato in Barbagallo l’osso più duro nell’ambito della loro, mancata, scalata dem. Da Sammartino, alle ultime Regionali, lo separarono più o meno ventimila preferenze ma quel secondo posto in lista fu la conferma che per i renziani non erano tutte rose e fiori.
Molto meno sofferte, per Barbagallo, erano state le elezioni nel suo paese. Nel 2010 fu riconfermato con oltre il 60 per cento. Poi, nel 2015, fu tutta in discesa la designazione di un delfino, l’attuale sindaco Antonio Fallica, poi eletto con oltre il 70 per cento e tanto di maxi coalizione Pd-Forza Italia al seguito. Quel rapporto è però andato traumaticamente in frantumi. Dissapori personali oltre che politici che oggi rischierebbero, secondo insistenti voci, di portare Fallica alla scelta più difficile: non ricandidarsi.
Peserebbe, su questo, anche la forte concorrenza tutta interna alla ex maggioranza che ha sostenuto il primo cittadino uscente. Fra i nomi più accreditati ci sarebbero, per il centrodestra, il vicesindaco uscente Francesco Laudani, ex Pdl, vicino al sindaco di Catania Salvo Pogliese ma anche ben voluto dal deputato Ars di Diventerà bellissima Giuseppe Zitelli. Altro esponente che starebbe affilando le unghie è l’attuale presidente del Consiglio Mario Laudani. Tutte ipotesi che potrebbero frapporsi fra Barbagallo e l’obiettivo di ripetere i passati exploit. Ulteriore variante che, infine, che potrebbe pesare su giochi ancora apertissimi è il cambio di sistema elettorale: Pedara rientra fra i Comuni che passano dal sistema proporzionale al maggioritario. Una sola lista per ogni aspirante sindaco. Vince chi prende un voto in più.