Poco prima lo scontro consiliare e le proteste di ex lavoratori e opposizione. Poi l'amministrazione che taglia il nastro della struttura, in funzione dopo la lunga querelle sull'affidamento. Festeggia il sindaco: «Ci siamo riusciti malgrado sabotaggi e rosiconi»
Caso piscina Paternò, impianto riapre per 9 mesi «Giovanottino» al consigliere: Naso nella bufera
Ha riaperto, dopo sei mesi e la querelle sulla gestione dell’impianto, la piscina comunale di Paternò. Una cerimonia del taglio del nastro è stata organizzata per inaugurare la nuova segreteria della struttura sportiva, realizzata in contemporanea ai lavori di costruzione della piscina all’aperto. La struttura verrà gestita per nove mesi dalla società Bodysystem Group di Giarre. Presenti oltre al sindaco Nino Naso e alla, il vicepresidente del Senato Ignazio La Russa, il presidente del consiglio Filippo Sambataro e alcuni consiglieri.
«Nell’immediato apriremo la segreteria – ha detto a MeridioNews Antonio Russo della Bodysystem – e inizieremo a svolgere tutte le attività inerenti alla piscina. Abbiamo dato la disponibilità alla Federnuoto ad ospitare tutte le manifestazioni regionali che si facevano negli anni passati». Felicissimo il sindaco Naso: «Un grande giorno per la città di Paternò, siamo riusciti a riaprire e rimettere a nuovo la piscina in tempi record nonostante i sabotaggi e i rosiconi».
Solo ieri sera la spinosa vicenda della piscina comunale era stata al centro di un dibattito consiliare, su specifica richiesta del presidente della commissione al ramo Alfredo Sciacca. Un dibattito esteso anche agli ex lavoratori dell’impianto, agli istruttori di nuoto ma anche ai genitori dei giovani impegnati non solo nell’attività agonistica, ma anche in attività di riabilitazione soprattutto di minori affetti da qualche disabilità. Evidenziate le difficoltà economiche che stanno vivendo le famiglie, rimaste da da sette mesi senza stipendio. Le accuse dei ex dipendenti sono rivolte all’amministrazione, colpevole di non aver garantito la continuità occupazionale nel traumatico passaggio da Federnuoto al nuovo gestore provvisorio.
Il vicesindaco Ezio Mannino ha invece ricordato come la società li avrebbe «chiamati, ma loro hanno rifiutato». Secondo gli ex lavoratori, invece, sarebbe stato necessario espletare prima il bando e solo successivamente interrompere la convenzione con la Federnuoto che scadeva nel 2021. Sulla stessa lunghezza d’onda i consiglieri di opposizione che parlano di una gestione «insensata» del caso piscina. Infuocato lo scontro fra il consigliere Anthony Distefano e l’assessore Rosanna Natoli sul presunto sabotaggio della piscina, così come diverbio tra il consigliere Guido Condorelli e il sindaco Naso. Quando quest’ultimo lo ha richiamato all’ordine definendolo «giovanottino», l’esponente di Forza Italia è andato su tutte le furie, abbandonando l’aula per protesta così come il resto dell’opposizione.