Un tecnico di origini catanesi, Mario Belluomo, e due cittadini russi sono stati rapiti in Siria, a Tartus. I tre sono dipendenti di un'acciaieria. Subito attivata l'unità di crisi della Farnesina. «In tutti questi casi lincolumità del connazionale è la nostra priorità assoluta ed è indispensabile tenere il massimo riserbo», ha affermato il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata
Siria, rapito un ingegnere catanese Sequestrati Mario Belluomo e due colleghi
Mario Belluomo, ingegnere 64enne di origini catanesi, è stato rapito in Siria, nella zona costiera di Tartus dove si trova l’albergo nel quale era registrato. Dipendente dell’acciaieria Hmisho di Latakia, il tecnico vive a San Gregorio, alle porte di Catania. E’ stato sequestrato assieme a due colleghi russi. La città nella quale i tre si trovavano è un importante snodo del Paese, il secondo porto per importanza di tutta la Siria.
Subito attiva l’unità di crisi della Farnesina che ha già contattato i familiari del tecnico. «In tutti questi casi lincolumità del connazionale è la nostra priorità assoluta ed è indispensabile tenere il massimo riserbo», ha spiegato il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata attraverso un comunicato. «Anche in questo caso – si legge nel testo- in raccordo con tutte le strutture dello Stato coinvolte, stiamo lavorando con il massimo impegno e con la stessa dedizione con cui le nostre ambasciate e consolati quotidianamente prestano assistenza ai connazionali in difficoltà, anche in regioni e situazioni a rischio».
Nell’ultimo anno, sono stati 27 gli italiani rapiti all’estero e liberati. Due di questi sono stati tratti in salvo lo scorso luglio proprio in Siria.
[Foto di Hmisho group]