I pescatori sbarrano il porto per fermare i curiosi A S. Maria La Scala è vivo il ricordo della tragedia

Il cattivo meteo che in questi giorni stanno interessando la Sicilia hanno spinto la Protezione civile regionale a diramare l’allerta rossa per tutta la parte orientale dell’Isola. I rischi maggiori toccano le città e i borghi vicini al mare come Santa Maria la Scala, frazione di Acireale. Ieri, quando vento e pioggia imperversavano, i pescatori hanno scelto di chiudere l’accesso al molo usando le proprie barche come barriera. Un modo per impedire di farsi troppo avanti agli avventori che, in auto o a piedi, vengono attratti dallo spettacolo del mare in tempesta. Questo perché il ricordo del tragico pomeriggio del 24 febbraio scorso è ancora vivoUna forte mareggiata risucchiò allora Enrico Cordella, Lorenzo D’Agata e Margherita Quattrocchi, quella domenica assiepati sul piccolo molo della frazione.

In quell’occasione l’ingresso al porticciolo era libero. Gli sforzi di pescatori, volontari e vigili del fuoco non bastarono a riportare in salvo i tre giovani. Eppure oggi, nonostante quel dramma, il molo si riempie spesso di passanti durante le perturbazioni. A mostrarlo anche il sindaco di Acireale Stefano Alì su Facebook, immortalando le barche posizionate sul molo. «Se andiamo sul molo in un giorno qualsiasi possiamo vedere che ci sono ancora le macchine», conferma a MeridioNews. E preannuncia come  il Comune stia provvedendo a risolvere la questione: «Abbiamo già a disposizione 190mila euro provenienti dal Gac (Gruppo di azione costiera) e vorremmo investirli nelle sbarre che vietino l’accesso anche mediante rilevamento della targa».

Poi, sulla questione, si è espresso anche il parroco del borgo Francesco Mazzoli, secondo cui le barriere non bastano: «I pedoni continuerebbero a oltrepassarle mentre, secondo me, assieme alla sbarra sarebbe utile un pannello con i colori semaforici che indichino i diversi stadi di pericolo». Mazzoli loda gli abitanti della frazione: «I pescatori, come sempre, sono illuminati da buon senso e la notte, quando c’è brutto tempo, piazzano le barche davanti al molo così da non far ripetere il 24 febbraio – commenta – anche perché la tragedia ha avuto una risonanza solo acese: chi viene da fuori magari non sa quello che è successo».


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