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Abusi su minore, la Chiesa scagiona don Enzo Calà Giudicato «non colpevole» dal processo canonico
Il processo canonico nei riguardi di don Vincenzo Calà Impirotta, accusato di abuso sessuale, si è concluso giudicando non colpevole il sacerdote «perché non consta che egli abbia compiuto il delitto». Lo comunica la Diocesi di Acireale. Nel giugno scorso la Cassazione aveva annullato «gli effetti penali senza rinvio la sentenza impugnata per essere i reati estinti per prescrizione». Don Enzo è l’ex parroco della Basilica Santa Maria Assunta, la Chiesa Madre di Randazzo.
Nel luglio 2018 era stato condannato a tre anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Catania. Ma la sentenza era stata depositata alcuni giorni dopo la prescrizione. L’uomo era finito sotto processo per aver tentato più volte, tra il 2005 ed il 2007, di abusare di un minorenne. Il sostituto procuratore generale, Rosa Miriam Cantone, aveva chiesto la conferma della condanna a quattro anni inflitta in primo grado col rito abbreviato dal giudice dell’udienza preliminare Flavia Panzano. La sentenza del 2014 prevedeva anche un risarcimento provvisionale di 20mila euro.
Le indagini del commissariato di Adrano vennero avviate dopo la denuncia della vittima, resa quando divento maggiorenne. In particolare il giovane raccontò di aver ricevuto particolari attenzioni da don Enzo anche durante un viaggio a Gerusalemme. Gli approcci, ripetuto in luoghi diversi tra cui la stessa chiesa randazzese, non sarebbero stati corrisposti dalla vittima.