L'ex prefetto, a detta del presidente della commissione regionale antimafia, non avrebbe denunciato l'operato della giudice interrogato dalla commissione nazionale. Dura la risposta: «Mi accusarono di delegittimare la magistratura»
Caso Saguto, Caruso respinge accuse Fava «Ho segnalato forti criticità, è tutto agli atti»
«In effetti non ho parlato di criticità ma di forti e numerose criticità. E, responsabilmente, ho anche formulato le proposte per superarle. Alcune delle quali, anche a detta della presidente nazionale Bindi, successivamente, sono state recepite dalla Commissione e proposte per emendare la legge». Così l’ex prefetto Giuseppe Caruso commenta le dichiarazioni rese oggi dal presidente della commissione regionale Antimafia Claudio Fava nel processo all’ex presidente della sezione misure di prevenzione di Palermo, Silvana Saguto.
Secondo Fava, davanti alla Commissione antimafia nazionale Caruso non avrebbe denunciato alcuna criticità, «semmai un atteggiamento un po’ burocratico» nella gestione dei beni confiscati. «Se non avessi espresso forti critiche – si chiede Caruso – perché la Commissione antimafia ritenne di venire a Palermo per manifestare piena solidarietà a Saguto, attribuendo a me il disegno di ‘delegittimare la magistratura’? Per verificare quanto dico è sufficiente leggere il resoconto delle mie audizioni in Antimafia e possibilmente ascoltare anche il tono di voce dei miei interlocutori in quella sede».
E rinuncia a 120 testimoni la difesa dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo Silvana Saguto. Al termine dell’udienza di oggi, in cui sono stati sentiti, oltre all’attuale presidente della commissione Antimafia e l’ex giudice della sezione misure di prevenzione Fabio Licata, il legale del magistrato, l’avvocato Ninni Reina, ha annunciato di rinunciare all’escussione degli altri testi citati. La decisione del penalista accorcia i tempi del processo: a gennaio si potrebbe arrivare alla requisitoria.