La gestione dell'aeroporto di Catania ha fatto un passo verso i sindacalisti, per ottenere una pausa nelle ostilità. Nei giorni scorsi, la Camera del lavoro di Catania aveva fatto scendere in campo perfino il segretario generale Maurizio Landini
Fontanarossa, la Cgil concede una tregua alla Sac Siglato il primo accordo, ma l’attenzione resta alta
«Abbiamo raggiunto l’accordo con la Sac e determinato parametri fissi nell’applicazione della clausola sociale di sito». Le parole di Alessandro Grasso, segretario generale Filt Cgil, in rappresentanza del sindacato confederale a sigle riunite, insieme a Mauro Torrisi (Filt Cisl) e Mario Marino (Ugl trasporto aereo), dopo due settimane di denunce e l’intervento del segretario generale Cgil Maurizio Landini, chiude il primo passaggio della concertazione con i vertici dell’azienda che gestisce l’aeroporto Vincenzo Bellini di Catania. «Con la clausola – spiega il sindacalista – si eviterà il dumping tra le aziende». Vale a dire il ribasso dei costi sulle spalle dei lavoratori.
La clausola sociale di sito viene inserita negli appalti al fine di promuovere la stabilità occupazionale del personale impiegato. Clausola, questa, che risulta già operativa perché dettata dal Contratto collettivo nazionale di categoria, ma prima non determinava il numero reale dei passaggi dei dipendenti da un’azienda ad un’altra. Adesso, invece, con l’intesa tra la Sac e i sindacati, «abbiamo fissato dei parametri regolari e proporzionati alla tipologia», aggiunge Grasso. Fatto che dovrebbe determinare, secondo i sindacalisti, più sicurezze ai lavoratori e «la certezza del costo del personale».
Presenti all’incontro dello scorso 23 settembre tra sindacati, Sac, Enac e le tre aziende di handling (Gh Catania, Aviation services e Alia partner le società che si occupano delle operazioni relative al carico, lo scarico, il controllo tecnico, la pulizia, il rifornimento di un velivolo e l’assistenza a terra dei passeggeri), anche i vertici della Uil Trasporti. Il sindacato guidato dal segretario generale Salvo Bonaventura, però, non ha ancora messo nero su bianco la propria adesione all’accordo. «Abbiamo chiesto ventiquattro ore di tempo – spiega Bonaventura a MeridioNews – per sottoporlo a tutte le Rsa dell’aeroporto e oggi pomeriggio (mercoledì) abbiamo convocato un coordinamento di scalo per far comprendere a tutti ciò che stiamo facendo». Per il sindacato, dunque, l’accordo è sospeso in attesa di essere approvato dalla base.
Per le altre organizzazioni sindacali l’intesa resta «un passo importante ma non decisivo», puntualizza il segretario Filt Alessandro Grasso. «Perché non risolve tutti i problemi che abbiamo denunciato nel corso di queste settimane». Al centro delle polemiche ci sono il carico di lavoro e il rischio licenziamento per più di 50 dipendenti Sac. Una questione destinata a tenere ancora banco almeno fino al prossimo incontro con i vertici della società guidata dall’ad Nico Torrisi. «Al momento – spiega Grasso – tutto il sistema aeroportuale si regge sugli ammortizzatori sociali».
Raggiunto un primo accordo, le richieste dei sindacati non sembrano placarsi. «Ora – continua – ci aspettiamo che intervenga il gestore e che lo scalo venga limitato e blindato. Fare entrare ulteriori handler produrrebbe dei danni incredibili». E su questo la Sac sembra aver dichiarato la propria disponibilità, ma resta alta la preoccupazione relativa al numero, in continuo aumento, di passeggeri che transitano dallo scalo etneo. «Andrebbe limitato – secondo Grasso – perché l’aeroporto è stato costruito per circa sei milioni di passeggeri, ora sfioriamo i dieci».
I nodi ancora da sciogliere attengono ai servizi non sufficienti e al rischio viabilità sulla rampa. Sono questi i temi sui quali, nelle prossime settimane, si aprirà la successiva fase di concertazione. «Se tutto andrà per il verso giusto – sottolinea Grasso -, bene, altrimenti daremo il via a una stagione vertenziale».