Si è svolta questa mattina la riunione congiunta tra le amministrazioni comunali di Acireale e Aci Catena per risolvere la questione viabilità che va avanti dalla notte del terremoto di Santo Stefano. «I privati stanno dando assenso per demolire l'immobile»
Aci Catena, per via Sciarelle soluzione entro tre mesi Si cercano alternative in vista dell’inizio delle scuole
«Se non ci sono intoppi, tra 60-90 giorni il palazzo potrebbe essere demolito». È questo il risultato portato a casa dopo la conferenza dei servizi che si è svolta questa mattina per trovare una soluzione alla questione di via Sciarelle. La strada che collega Acireale e Aci Catena è stata chiusa dopo il terremoto della notte di Santo Stefano a causa di un immobile pericolante. In questi nove mesi di chiusura, diversi sono stati i problemi alla viabilità con cui hanno dovuto fare i conti residenti, commercianti e mezzi di soccorso.
Entrambe le amministrazioni comunali interessate hanno partecipato alla riunione per discutere le diverse ipotesi in campo nell’attesa che il palazzo venga demolito e la strada torni percorribile. L’abbattimento dell’immobile spetta al Comune di Aci Catena. «Stiamo dialogando con i privati – ha assicurato l’assessore alla Protezione civile e alla Viabilità Angelo Russo – È vero che la questione va avanti da tempo, ma quando si tratta di strutture private dobbiamo fare molta attenzione nella produzione degli atti burocratici perché potrebbero esserci dei danni».
Adesso, i procedimenti per la demolizione stanno andando avanti e il passaggio definitivo dovrebbe arriva entro due o tre mesi. Infatti, esiste già un computo metrico: «È stato approvato e sarà finanziato dal dipartimento
regionale di Protezione civile», annuncia Russo. Intanto, in attesa della demolizione, si pensa alle vie alternative che colleghino i due centri abitati. Diverse sono le idee messe sul tavolo per cercare di correre ai ripari,
soprattutto in vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico.
«La prima ipotesi era quella di mettere in sicurezza l’immobile, aprire metà della strada e garantire la
prosecuzione su via Sciarelle – dichiara il sindaco acese Stefano Alì – ma è una cosa complessa perché il palazzo è molto alto e non si possono fare dei puntellamenti. In ogni caso, avremmo avuto solo un passaggio molto stretto per
le auto».
La scelta che sembra andare per la maggiore è garantire la viabilità alle auto nelle stradine
parallele a via Sciarelle. «Abbiamo pensato, su suggerimento del comandante della polizia municipale Antonio Molino, di utilizzare via Dell’edera e via Ciminna con le altre strade che
le collegano – continua il primo cittadino. Sono delle strade molto strette che saranno a senso unico». Assente il primo cittadino Nello Oliveri che è stato sostituito dal suo vice Giovanni Pulvirenti. «Quella di aprire alla circolazione vie alternative – conferma – è un’ipotesi che stiamo prendendo in seria considerazione. Martedì scorso – continua il vicesindaco – abbiamo avuto un incontro con i proprietari che, nonostante l’abbattimento, non perderanno la proprietà dell’immobile. Li abbiamo rassicurati su questo aspetto – conclude – e, così, stanno danno l’assenso per la demolizione».
Un vero e proprio nodo, quello della chiusura di via Sciarelle. L’idea, di cui si discute da tempo ma che ancora sembra molto lontana dalla realizzazione, è creare un’arteria alternativa che
colleghi Acireale, Aci Catena e Aci sant’Antonio. Intanto, via Sciarelle è stata interdetta dai blocchi di cemento dopo che le transenne di ferro venivano puntualmente abbattute da cittadini noncuranti del divieto. Congestioni al traffico, proteste da parte dei commercianti che hanno visto calare i propri introiti e
problemi alla sicurezza si sono verificati in questi mesi a causa della chiusura della strada. Proprio tre giorni fa i vigli del fuoco di Acireale hanno dovuto raggiungere Aci
Catena da Aci sant’Antonio per spegnere un incendio e hanno ammesso di avere impiegato più tempo ad arrivare per questa limitazione alla viabilità.