L'autorizzazione a spostare la struttura è arrivata con una delibera di giunta. Adesso i consiglieri di opposizione hanno scritto all'ente per i beni culturali perché «va ben oltre la forma e le dimensioni», ritengono. Il sindaco rispedisce la palla al mittente
Aci Castello, polemiche sul trasloco del chiosco in piazza Soprintendenza: «Valuteremo dopo un nuovo sopralluogo»
Da via Cristoforo Colombo a Piazza Castello. Pochi metri di distanza, quelli che riguardano lo spostamento del chiosco Belevedere,ad Aci Castello hanno fatto scatenare una polemica politica.
L’autorizzazione al «progetto di traslazione e ristrutturazione del chiosco esistente» è stata data con una delibera della giunta comunale dello scorso 5 agosto, in seguito all’istanza presentata da Maurizio Coco in qualità di concessionario del suolo pubblico. Il trasferimento, però, non convince alcuni consiglieri di opposizione che hanno inviato una lettera alla soprintendente dei Beni Culturali e ambientali di Catania Rosalba Panvini, per chiedere il ritiro del parere positivo già espresso perché «deturperebbe una delle più belle piazze d’Italia», lamentano Ezia Carbone, Giorgio Sabella, Massimo Papalia e Turi Bonaccorso.
Il chiosco della discordia è quello che si trova proprio di fronte al palazzo comunale castellese, lo stesso ente che nel gennaio del 2015 ha dato al titolare una concessione di suolo pubblico per «l’attività commerciale di somministrazione al pubblico bevande» con durata fino al dicembre del 2024. L’atto di indirizzo approvato durante una riunione della giunta – durante la quale era assente il sindaco Carmelo Scandurra – prevede lo spostamento del struttura nella piazza principale. È lì che sorgerà un manufatto di forma ottagonale con un diametro di 4 metri e un’altezza di 3,80 metri. Una superficie totale di 13,10 metri quadrati che, oltre alla zona adibita alla vendita, prevede anche un servizio igienico per il personale con accesso dall’esterno. «La struttura – lamentano i consiglieri – va ben oltre la forma, la caratteristica e la dimensione dell’attuale chiosco».
I castellesi e i molti turisti che frequentano il lungomare potranno bere uno spritz con vista sui Faraglioni dei Ciclopi. Anche se, dopo la lettera inviata alla Soprintendenza, «il nuovo dirigente dell’unità operativa ambientale e paesaggistica sta provvedendo, proprio in questi giorni, a effettuare un nuovo sopralluogo – afferma a MeridioNews Rosalba Panvini – per capire se quanto dichiarato dai consiglieri è veritiero e se, quindi, possa essere presa in considerazione l’idea che quel progetto vada ricontrollato». Il progetto, come riscontrato dalla documentazione pubblicata sul sito del Comune, ha già avuto favorevoli – oltre quello della Soprintendenza – anche i pareri urbanistico, del genio civile, dell’autorità di bacino, dell’area marina protetta, contabile e tecnico.
«Io non ero presente in giunta perché mi trovavo fuori Catania – risponde il sindaco Scandurra – In ogni caso, dopo diverse conferenze dei servizi fatte con tutti gli enti interessati, quell’area è stata ritenuta idonea sotto tutti i punti di vista. Per sorgere in piazza, prima dovrà essere demolito il chiosco esistente e dovranno essere ripristinate le condizioni precedentemente esistenti dei luoghi». Nel Comune di Aci Castello – così come a Catania – non esiste un piano generale dei chioschi «tanto è vero – aggiunge il primo cittadino – che non si rilasciano concessioni per nuove attività di questo tipo. In ogni caso – si chiede Scandurra spostando la questione sul piano politico – Ezia Carbone, che per cinque anni è stata vicesindaca con delega al Suap, perché non ha sollevato prima il problema visto che la richiesta del titolare del chiosco è arrivata tra il 2015 e il 2016?».