Con l’avvento dell’estate e l’aumento del turismo, i finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno intensificato il piano di controlli nei confronti delle attività commerciali, per la tutela della legalità economico-finanziaria del Paese. Nel mirino delle fiamme gialle del gruppo di Palermo stavolta sono finite due attività commerciali abusive e completamente sconosciute al fisco, site […]
Sequestrati due negozi sconosciuti al fisco Un titolare percepiva il reddito di cittadinanza
Con l’avvento dell’estate e l’aumento del turismo, i finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno intensificato il piano di controlli nei confronti delle attività commerciali, per la tutela della legalità economico-finanziaria del Paese.
Nel mirino delle fiamme gialle del gruppo di Palermo stavolta sono finite due attività commerciali abusive e completamente sconosciute al fisco, site nel centro storico della città ed entrambe adibite alla vendita di articoli per la casa e prodotti per igiene personale.
Il primo intervento, avvenuto unitamente agli agenti della polizia, ha interessato un minimarket, situato nei pressi del quartiere di Ballarò con annesso deposito.
Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti all’interno di scatoloni impolverati migliaia di prodotti per la casa, per l’igiene della persona e para-medicali, come detersivi, carta igienica, cosmetici, sacchetti per alimenti, guanti, pannolini e cerotti del tutto privi di documentazione afferente la loro origine e il loro trasporto presso il negozio. Sopra uno scaffale espositivo, inoltre, sono state trovate tre banconote false.
Nei confronti del titolare, un 60enne palermitano, sono stati ipotizzati i reati di falsificazione e ricettazione. I locali e la merce rinvenuta sono stati posti sotto sequestro con conseguente chiusura dell’attività commerciale.
Il secondo controllo è stato rivolto nei confronti di una bottega situata nei pressi del noto mercato del Capo. Anche in questo caso, i militari hanno proceduto al sequestro del locale ed alla sospensione dell’attività per mancanza di licenza commerciale.
Entrambi gli esercenti, uno dei quali percettore, sono stati mutati con sanzioni da tremila euro.
(fonte: guardia di finanza)