Al termine dell’attività ispettiva dei finanzieri sono state comminate ai due esercizi sanzioni per 44 mila euro. Inoltre, ulteriori accertamenti hanno consentito di rilevare l’indebita percezione del contributo economico da parte di uno dei dipendenti irregolari
Carini, pizzicati 18 lavoratori in nero in due locali Trovato anche furbetto del reddito di cittadinanza
Ancora un furbetto del reddito di cittadinanza. A scoprirlo, stavolta, sono stati gli uomini della Guardia di finanza di Palermo nel corso di alcuni controlli nei locali lungo la costa e nell’entroterra della provincia. Al termine dell’attività ispettiva sono state comminate ai due esercizi commerciali sanzioni per 44 mila euro.
Le Fiamme Gialle di Carini, infatti, hanno individuato che alcuni ristoranti, a fronte della presenza di numeroso personale dipendente, avevano effettuato versamenti di ritenute IRPEF nei confronti dei dipendenti alquanto esigui, facendo presumere il ricorso alla manodopera in nero.
Ipotesi confermata dai controlli: nel primo caso, a fronte di 18 dipendenti riscontrati all’atto dell’accesso, ne sono stati rilevati ben 11 impiegati senza alcuna formalizzazione e regolarizzazione del rapporto lavorativo. Nella seconda ispezione è andata addirittura peggio: 7 lavoratori su 7 sono stati sorpresi a lavorare “in nero”.
Inoltre, contestuali accertamenti svolti dai militari, con l’ausilio delle banche dati in uso al corpo, hanno consentito di rilevare l’indebita percezione del reddito di cittadinanza da parte di uno dei dipendenti irregolari. Tali condotte sono sanzionate dalla Legge n. 73/2002 che ha istituito la cd. “maxi sanzione” sul lavoro nero.
La normativa, oggetto di diverse modificazioni apportate anche dal cd. Job Act ed ulteriormente inasprita con la Finanziaria 2019, prevede sanzioni graduate su fasce di giornate lavorative svolte senza regolare assunzione che possono arrivare fino ad oltre 43 mila euro per ogni dipendente “in nero”.