Contratti farlocchi per ottenere il permesso di soggiorno e prolungare così l'illegale permanenza di alcuni migranti in Italia. La polizia di Catania ha scoperto il business di un 52enne senegalese che si faceva pagare in cambio dei documenti falsi
Falsi permessi soggiorno «per lavoro» a tre stranieri Impieghi fantasma e datori di lavoro mai conosciuti
Impieghi fantasma per avere il permesso di soggiorno. La polizia di Catania ha denunciato quattro persone nell’ambito di un’indagine sulla presunta falsificazione di documenti come la conversione del titolo in scadenza da «motivi umanitari» a «motivi di lavoro». Gli investigatori, insospettiti negli ultimi tempi da un anomalo aumento di richieste, si sono messi a lavoro scoprendo che un senegalese di 52 anni, S.A.S., avrebbe attestato l’esistenza di un rapporto di lavoro e la residenza nel capoluogo di un connazionale, B.I. di anni 35; di un maliano, D.C. di anni 28, e di S.A.R. cittadino del Ghana di anni 20.
In cambio ciascuno di questi avrebbe pagato una somma fra 400 e 500 euro. Le verifiche della poliza avrebbero consentito di accertare che i rapporti di lavoro risultavano in realtà fittizi e che i richiedenti non avevano mai conosciuto il datore di lavoro né avevano svolto per suo conto alcuna attività.
I tre indagati avevano segnato, nella documentazione presentata, la stessa utenza mobile telefonica e, tenuto conto delle identiche modalità con le quali i predetti avevano ottenuto i falsi documenti di lavoro secondo un collaudato sistema illecito posto in essere, si è potuto accertare che era proprio S.A.S. l’intestatario dell’utenza segnalata e che la stessa utenza era stata indicata nella richiesta di permesso di soggiorno poi rilasciata all’uomo. Il 52enne è adesso deferito per condotte illecite finalizzate a favorire, mediante la formazione di documentazione falsa, la permanenza illegale nel territorio nazionale di numerosi stranieri.