Il Comune nei giorni scorsi ha approvato una delibera di giunta con cui, di fatto, si potrebbero aprire i cancelli del Museo di arte contemporanea all’artista da sempre legato alla scena underground. Sulla data, però, al momento non c'è alcuna certezza
Zerocalcare farà tappa anche a Palermo Mostra al Maxxi esposta presto allo Zac
Dopo il Maxxi, il famoso armadillo ideato da Zerocalcare potrebbe far tappa anche ai Cantieri culturali. Il talentuoso artista italiano Michele Rech, al momento protagonista di una grande mostra realizzata in coproduzione con Minimondi Eventi, a Roma, potrebbe portare presto a Palermo l’esposizione romana Scavare fossati-Nutrire coccodrilli, con un allestimento ideato esclusivamente per lo Spazio Zac alla Zisa. Il Comune di Palermo, infatti, nei giorni scorsi – il 24 luglio – ha approvato una delibera di giunta con cui, di fatto, si apriranno le porte dello Zac all’artista da sempre legato alla scena underground, e portavoce della generazione anni Novanta.
L’allestimento, che sarà finanziato esclusivamente con fondi del Patto per il Sud, consiste in una illustrazione realizzata dall’artista appositamente per questa occasione: un disegno ingigantito che riveste le pareti e il pavimento di buona parte dello spazio espositivo. Questa illustrazione, che sarà applicata con la tecnica dei wall paper, costituisce la cornice ideale per accogliere le quattro sezioni della mostra attualmente ospitate al Museo nazionale delle arti del XXI secolo, organizzate in quasi duecento tavole originali (per la precisione 170), realizzate da Zerocalcare a partire dai primi anni Duemila. E ancora, la realizzazione di una timeline ragionata e corredata di tutti gli apparati didattici e didascalie, necessarie per la comprensione del lavoro dell’artista.
Grazie alla presentazione di un progetto site-specific, la mostra che in ogni sede in cui viene ospitata cambia pelle, evoca un’atmosfera suggestiva che permette allo spettatore di immergersi nel mondo dei personaggi raccontati da Rech. Nella proposta presentata dell’artista, si dà la disponibilità per ospitare la mostra alla Zac dal mese di settembre 2019 fino a dicembre 2019, ma al momento, tuttavia, non c’è ancora nulla di ufficiale. Di sicuro c’è che per il Comune, proprio l’acronimo Zac (Zisa Arti Contemporanee) racchiude le mission del museo d’arte contemporanea volto alla ricerca, allo studio e alla definizione dei nuovi linguaggi della contemporaneità con particolare attenzione alle arti visive. E il rilancio del polo museale si inserisce in un disegno strategico di valorizzazione della cultura e di attenzione ai fenomeni dell’innovazione e dei nuovi linguaggi espressivi.
Tale realtà si colloca come elemento di sintesi tra le istanze del passato rappresentate dalle collezioni storiche dei musei cittadini e i fermenti di rinnovamento che provengono dal territorio, dalle nuove culture, dalle innovazioni tecnologiche e dalla ricerca. Aperto nel 2012 con la rassegna Artisti per ZAC volta alla promozione dell’arte contemporanea curata da un Comitato Scientifico composto dai maggiori rappresentanti dell’arte e della cultura a Palermo, ZAC ha prodotto in questi anni numerosi progetti espositivi tra cui le antologiche di Mustafa Sabbagh, Letizia Battaglia, Ernesto Bazan, Hermann Nitsch, Regina Josè Galindo e Mauro Di Agati.