Questa mattina è stato aperto un Cda che è stato rinviato a domani. Il patron dei rosanero: «Vedremo quello che succede e io prenderò le mie determinazioni». Intanto però il presidente Figc, Gravina, chiude le porte ai rosa: «Non ci sarà nessuna deroga»
Palermo, timori del presidente Albanese «La situazione è seria e anche grave»
Altra giornata campale per il Palermo dopo i problemi relativi all’iscrizione al prossimo campionato in serie B. Questa mattina è stato aperto un Cda al quale hanno partecipato il presidente Alessandro Albanese, il direttore generale Fabrizio Lucchesi e l’amministratore delegato Roberto Bergamo. Nel corso della mattinata son arrivati una ventina di ultras della Curva Nord 12, che hanno avuto un confronto con il presidente. Gli stessi tifosi restano vigili e in attesa di novità sul caso fideiussione e iscrizione, mentre il presidente Albanese ha spiegato la situazione: «Abbiamo aperto questo Cda questa mattina, che era già in programma da sette o dieci giorni e quindi andava fatto a prescindere. Le motivazioni di questo Consiglio sono conto economico e budget per l’iscrizione al campionato, da inviare alla Figc».
Albanese ha ribadito che c’è stato un ammontare di capitali anche nello scorso Cda: «Sono stati versati oltre sei milioni di euro, immessi nelle casse del Palermo. Tutti quanti comunque avranno contezza di quello che risulterà». Il problema è la mancanza di una somma che sarebbe dovuta arrivare entro il 24 giugno e che ancora non è arrivata. Capitolo pagamenti: «Ci hanno assicurato – spiega ancora Albanese – che i pagamenti ci sono. Abbiamo chiesto alla proprietà i conti correnti di tutti e ci sono. I bonifici sono riconducibili a giorno 24. Una volta chiusa questa partita, se ne aprirà un’altra che ha dei profili completamente diversi ed è quella legata alla fideiussione. Nel Cda però dobbiamo prima verificare di essere a posto con i pagamenti». E a proposito della fideiussione, proprio quest’ultima sarà un’altra battaglia fondamentale: «Siamo pronti a denunciare eventualmente questa tentata truffa. Ma tutto va verificato. Se riusciremo a dimostrare che alla base di questo caso fideiussione c’è una causa di forza maggiore, allora battaglieremo. Se ci sono altre motivazioni, allora ci saranno conseguenze diverse». Insomma, il futuro del Palermo è appeso a due percorsi paralleli, quello relativo alla partita pagamenti e quello della fideiussione.
Albanese ha inoltre negato che ci siano problemi legati ai parametri Covisoc: «Non sarebbe una tutela mia e devo valutare tutto. C’è stato un confronto con la proprietà assolutamente sereno». Nessun dubbio che il futuro del club sia comunque a rischio: «La situazione è seria e grave – spiega ancora il presidente rosanero –. Tutti sarete messi al corrente di quello che sta succedendo. Sono attento e vigile, ma chiaramente nell’ambito di un’attività come questa, che ha un impatto notevole, sono preoccupato. Non mi sottrarrò a nessun confronto con la stampa e con i tifosi. Ma c’è stato un ammontare di capitale certificato sui libri contabili della società». Manca però ancora quella cifra che è stata messa in evidenza proprio dal Cda. E Albanese non esclude colpi di scena: «Vedremo quello che succederà e io prenderò le mie determinazioni».
Intanto le parole di Gabriele Gravina, presidente Figc, chiudono quasi definitivamente le porte al Palermo: «Una decisione molto semplice – ha spiegato all’Ansa –, applicheremo le regole: non ci può essere deroga a nessun principio del rispetto delle regole. La commissione di vigilanza è al lavoro, ci sono delle criticità e queste criticità le valuterà il nostro organismo di controllo». Nel frattempo, in casa Palermo, il Cda è stato rinviato a domattina alle 12. La riunione, aperta stamattina e aggiornata successivamente alle 19, è stata rinviata a domani nonostante le parole del presidente Albanese. Infine, i tifosi della Curva Nord Superiore sono rimasti nel piazzale dello stadio Barbera, come si legge sulla pagina Facebook della Curva Nord 12 Palermo: «Resteremo in presidio allo stadio fino a quando non uscirà tutta la verità… Nessuno uscirà dagli uffici del Barbera a costo di pagare noi le conseguenze finché non si capirà cosa è successo e chi ha permesso tutto questo».