Domenica 16 giugno, a partire dalle 21 e fino alle 24 torna il consueto appuntamento annuale con la Festa Antirazzista in piazza Casa Professa all’Albergheria di Palermo. È in programma come ogni anno la grande festa di chiusura dei tornei sportivi che hanno attraversato la città per un mese. Tra musica e danze si conclude […]
Piazza Professa, la festa del Mediterraneo antirazzista «Quest’anno c’è stato lo sdoganamento del razzismo»
Domenica 16 giugno, a partire dalle 21 e fino alle 24 torna il consueto appuntamento annuale con la Festa Antirazzista in piazza Casa Professa all’Albergheria di Palermo. È in programma come ogni anno la grande festa di chiusura dei tornei sportivi che hanno attraversato la città per un mese. Tra musica e danze si conclude la dodicesima edizione del Mediterraneo Antirazzista, la manifestazione sportiva che ha come obiettivo la promozione delle relazioni interculturali tra le diverse componenti che abitano nella città metropolitana e che quest’anno ha visto coinvolte più di duecento squadre al grido Invasione di campo, che è stato lo slogan che ha accompagnato tutto l’evento di quest’anno.
Saranno consegnate le targhe alle squadre che hanno partecipato e che si sono contraddistinte tra le altre, e poi si farà festa in piazza dove sarà montato un grande palco per l’occasione. Dopo la premiazione la protagonista sarà la musica, il primo concerto è quello dei The Smuggler Brothers e a seguire gli Après la Classe. Infine si balla in piazza grazie al dj set a cura di Filippone.
«Questa è stata una edizione gemellata con Mediterranea, il percorso di quest’anno è iniziato con il concertone del 25 maggio quindi ha visto la concomitanza dei lavori nelle periferie con i tornei di Mediterraneo Antirazzista e in concomitanza il sostegno all’attività in mare della Mare Jonio – dicono gli organizzatori – È passato un anno di governo gialloverde con Salvini ministro degli interni, un anno che ha visto anche nella retorica uno sdoganamento del razzismo. Questioni sopite diventano atti quotidiani, come le aggressioni violente anche nella nostra città, un clima politico che ha sdoganato certe pulsioni. Noi proviamo a stare dentro le contraddizioni e dentro i territori a recuperare spazi abbandonati per restituirli allo sport, lo spazio pubblico come spazio di incontro per i ragazzi e spazio in cui costruire nuove forme di cittadinanza, pensiamo che queste siano le principali forme di resistenza dentro lo spazio metropolitano».
(fonte: ufficio stampa)