Paternò, la reazione di Naso dopo la Caporetto sull’Irpef «Complimenti all’opposizione, ci sta portando al dissesto»

«Il Comune di Paternò rischia il dissesto. Per questo l’azione condotta dall’opposizione è ignobile nei confronti della città. Ho denunciato quanto successo alla Corte dei Conti». A parlare è il sindaco di Paternò Nino Naso che ha radunato i giornalisti per tirare le somme dopo il caso della riduzione dell’aliquota Irpef dallo 0,8 allo 0,5. Una delibera diventata lo scacco dei gruppi di opposizione al primo cittadino la cui maggioranza è entrata in crisi. Sull’atto non solo i voti favorevoli dei consiglieri di minoranza di Forza Italia, Paternò 2.0, Movimento 5 stelle e gruppo misto, ma anche quelli di due consigliere dissidenti, Barbara Conigliello e Ionella Rapisarda.

Il Comune per effetto della riduzione dell’Irpef – rispetto alla quale sia gli uffici  che i revisori dei conti avevano dato parere negativo – si ritrova con 581mila euro in meno. «Si vuole colpire il sindaco che rappresenta la discontinuità – ha detto a MeridioNews il primo cittadino di Paternò – attraverso atto che è una tragedia per la nostra città. Non me l’aspettavo: dopo la mancata approvazione della delibera sull’anticipazione di cassa, adesso arriva anche questo colpo. Faccio i complimenti – ironizza Naso – a questi consiglieri che hanno fatto un danno di 600mila euro».

Per sopperire al buco creato da una scelta tutta politica, l’opposizione aveva in realtà proposto delle soluzioni: i risparmi potrebbero arrivare dal pensionamento dei dipendenti (circa 81mila euro) e con 500mila euro da minori uscite per i debiti fuori bilancio. Alcuni degli artefici della débâcle di Naso erano presenti alla conferenza del sindaco – le pentastellate Claudia Flammia, Martina Ardizzone e l’azzurro Guido Condorelli – e così c’è stato spazio anche per un battibecco tra il sindaco e le esponenti 5 stelle nonche l’ex candidato sindaco Salvo La Delfa dall’altra. Il sindaco Naso mostra di non essersi dimenticato di aver lottato per l’abbassamento dell’Irpef durante la precedente amministrazione Mangano, quando era minoranza: «E continuerò a farlo ma con proposte serie, non si possono abbassare le tasse togliendo i soldi destinati ai debiti fuori bilancio, ossia debiti ormai acclarati con sentenze esecutive, perché così si mette la città a rischio dissesto». Nino Naso evoca poi non meglio precisati soggetti che con «queste azioni» lo starebbero ricattando: «Stanno cercando in tutti i modi di ricattarmi e di isolarmi, stanno lavorando per colpirmi»

Un passaggio morbido, poi, sulla crisi della maggioranza e la diserzione di Barbara Conigliello e Ionella Rapisarda: «Queste parole, maggioranza e opposizione, io non le capisco – ha detto Naso – perché ci sono consiglieri che vanno all’assise civica per fare gli interessi della città e si devono assumere le proprie responsabilità»A dargli manforte, Agata Marzola, presidente della commissione Bilancio: «C’è un rischio di entrare in predissesto alla luce di quanto accaduto, una grande responsabilità per il consiglio comunale ma soprattutto per coloro che hanno votato questa delibera». 

Va giù duro l’opposizione: «Il sindaco ha dimenticato che è stata questa stessa opposizione – ha affermato a Meridionews Claudia Flammia – di votare non solo il piano triennale delle opere pubbliche tenendogli il numero legale in aula, ma anche il bilancio, perché i suoi consiglieri stavano ancora pensando alle nomine assessoriali. Naso ci cita come se fossimo noi i responsabili dei problemi che ha il Comune di Paternò, ma la verità è che concetto di responsabilità è malinteso. A furia di giocare tra pupi e pupari si perde la consapevolezza delle casse comunali». Da Forza Italia ha parlato Condorelli: «L’opposizione è ferma ed è compatta per il bene del nostro paese. Nella maggioranza ci sono stati alcuni consiglieri che hanno voluto seguire alla lettere il programma del sindaco, votando diligentemente la proposta di riduzione»,


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