Rap, sei milioni in più con l’atto del consiglio comunale  Norata: «Nessun aumento Tari, è una lotta all’evasione»

«Caro presidente, non ci facciamo mancare nulla». La seduta infuocata di ieri del consiglio comunale di Palermo, che doveva affrontare la difficile situazione della Rap, comincia con una battuta di Mimmo Russo (Gruppo Misto). Che coglie nel segno, visto che sono state necessarie sei ore di dibattito per approvare le nuove tariffe della tassa sui rifiuti per il 2019. Con le quali la municipalizzata incassa un aumento di sei milioni di euro, raggiungendo un totale di 128 milioni di euro. La delibera è stata approvata dalla maggioranza a sostegno del sindaco Orlando, rimasta compatta, con 18 voti a favore, 9 contrari (M5s, Lega, Forza Italia e Ferrandelli) e 2 astenuti, Fratelli d’Italia. Il provvedimento, che è stato votato senza il parere del collegio dei revisori dei conti, prevede un rincaro minimo per le famiglie, lo sconto di 40 centesimi per metro quadrato a teatri, alberghi, negozi, bar e supermercati, mentre sono previste sanzioni salate per chi ha eluso dichiarando una superficie minore di quella reale.

In più momenti si è respirata una certa tensione all’interno di palazzo delle Aquile, con il dibattito concluso poco prima di mezzanotte e la presenza dei dipendenti dell’azienda, preoccupati per il proprio futuro. La rimodulazione delle tariffe è stata interpretata da molti come un aumento della Tari. Una contestazione, avanzata soprattutto nei giorni precedenti dall’opposizione (M5s in testa), che l’amministratore unico Giuseppe Norata respinge in toto. «Nessuno ha chiesto un aumento della Tari né tantomeno il consiglio comunale ha approvato un aumento della tassa sui rifiuti – dice a MeridioNews – È stato soltanto approvato il piano Tari, dove all’interno è previsto anche che la lotta all’evasione e all’elusione è destinata a coprire i costi che ci saranno per il 2019. Nel piano finanziario sono stati individuati i costi fino al 31 dicembre del 2018. I consiglieri hanno sbagliato il dibattito. Ed è doveroso apprezzare lo sforzo dell’amministrazione, anzi dirò di più: da parte nostra ci saranno tutti gli sforzi per non aumentare mai la Tari. Che sia chiaro, tutte le azioni che andremo a fare saranno finalizzate a realizzare delle economie».

Nel concreto la nuova rimodulazione della tassa sui rifiuti andrà a coprire parte del deficit dell’azienda – che dovrebbe essere il doppio (cioè 12 milioni di euro) rispetto a quel che si incasserà in più per il 2019. La Tari aumenterà per circa 70mila persone (tra i 300mila contribuenti accertati) che hanno dichiarato 1,2 milioni di metri quadri in meno. Con un aumento medio tra i 20 e 30 euro in più a bolletta. Per le famiglie gli aumenti sono ancora più contenuti,di circa 70 centesimi di media, mentre sarà di poco più bassa per negozi, associazioni e imprese. «La lotta all’evasione ci permette di incassare sei milioni di euro in più di Tari a partire dal 2019 – dice il capogruppo di Palermo 2022 Tony Sala – le nuove aliquote non comporteranno significativi aumenti per i palermitani e le famiglie più numerose, grazie alle detrazioni previste, pagheranno tanto quanto l’anno scorso. Tariffe largamente inferiori a quelle delle altre grandi città italiane, ma determinanti per mantenere pubblico il servizio. Ora bisogna puntare sulla lotta alla morosità per aumentare le somme incassate nei tempi previsti e migliorare il servizio della Rap, con investimenti mirati e nuove isole ecologiche che migliorino la performance aziendale». Le opposizioni, invece, continuano a parlare di rincari. «L’aumento della Tari per le famiglie palermitane è l’ennesima presa in giro dell’amministrazione comunale alla città – dice Igor Gelarda, capogruppo della Lega – L’incremento della tassa inciderà poco sulle tasche dei contribuenti, ma è il principio quello che conta. Piuttosto che ristrutturare il servizio di raccolta dei rifiuti, infatti, che è penoso, il sindaco Orlando aumenta le tasse. Pensi piuttosto a fare la lotta agli evasori, quelli veri, e non tartassare, come al solito, chi paga regolarmente. Orlando ormai ha perso la rotta nei confronti di una città che non lo vuole più».

In ogni caso il Consiglio ha anche approvato un ordine del giorno dell’opposizione in cui si impegna «l’amministrazione entro e non oltre 45 giorni, a presentare al consiglio comunale il piano di risanamento, il piano industriale 2019-2021 e il bilancio 2018 approvato della Rap. In particolare, si dovrà specificare in dettaglio la quantificazione dei proventi derivanti dalla raccolta differenziata e il programmato aumento delle percentuali della raccolta differenziata; la nuova organizzazione aziendale e il recupero di efficienza del servizio dei rifiuti a Palermo con i relativi costi; gli eventuali costi per la fase post mortem della discarica di Bellolampo, ovvero dei costi aggiuntivi relativi al trattamento dei rifiuti con l’esaurimento della vita residua della VI discarica e nelle more della VII discarica prevista entro la fine di agosto 2019». Nel documento si evidenzia inoltre che «il piano di risanamento e quello industriale debbano tenere conto di una profonda revisione del contratto di servizio che scadrà il prossimo luglio. E se sarà necessario un aumento del personale si dovrà dare precedenza all’elenco della mobilità esistente. Infine si impegna, entro e non oltre 30 giorni, l’amministrazione in collaborazione con la Regione, a chiudere il procedimento del decreto Gestione post operativa delle vasche (I-II-III bis e IV e V bis) esaurite della discarica di Bellolampo». 

Per Norata «stiamo esitando a rendere noto il piano industriale perché è doveroso aspettare la nuova compagine amministrativa per come si è delineata, e quindi stiamo discutendo sull’assetto impiantistico ma anche sul rivedere l’assetto organizzativo anche con la costituzione dei centri comunali di raccolta che cambiano il volto dei rifiuti in città. È previsto in questo senso anche un nuovo piano di spazzamento». E l’amministratore unico di Rap trova pure il tempo di rispondere alla provocazione di Mimmo Russo, che ieri ha suggerito di «sospendere la differenziata a Borgovecchio, perché non funziona. I cassonetti facevano ormai parte dell’arredo della piazza. Oggi l’immondizia invece è ovunque, dunque rimetta i cassonetti». «Questo non lo possiamo fare per ovvie ragioni di opportunità – è la sua risposta – Chi fa la raccolta differenziata a Borgovecchio la fa bene, è chiaro che c’è molta gente che non fa. Assistiamo a un fenomeno di abbandono ben superiore rispetto a quello di altre parti della città. Lì stiamo lavorando parecchio con l’amministrazione per individuare strumenti di vigilanza, e in ogni caso a breve nascerà il centro comunale di raccolta a piazzetta della Pace per coinvolgere ancora di più i cittadini».

I cassonetti comunque restano in larga parte della città. E che non siano la soluzione lo dimostra il fatto che sono spesso inondati di immondizia. Accade anche in centro storico, dalla parte del Cassaro alto. «Stiamo ragionando su un’azione condivisa unica in tutta la città – conclude Norata – facendo una doppia frazione secco/umido. Stiamo valutando questa possibilità, meno impattante per il cittadino a casa e molto significativa invece per Palermo».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]