Nelle scorse settimane una serie infinita di riunioni tra Comune e scuole sembrava aver archiviato le difficoltà sollevate dai dirigenti scolastici, restii a pagare i lavoratori. Ad oggi, però, pochissimi istituti hanno inviato i bonifici con le somme del primo trimestre
Assistenti ai disabili senza stipendio, cresce disagio Assessore Marano: «Già partiti i primi pagamenti»
Non si sblocca la grave condizione di disagio in cui versano gli assistenti specialistici e alla comunicazione degli studenti con disabilità di Palermo. Da settembre, infatti, si recano ogni giorno a scuola con la promessa di uno stipendio che tarda ad arrivare. Un dramma che riguarda quasi mille lavoratori impegnati in una settantina di istituti, che affiancano circa 1200 studenti con disabilità. Nelle scorse settimane, una serie infinita di riunioni tra Comune e scuole sembrava aver archiviato definitivamente le difficoltà sollevate dai dirigenti scolastici, restii a pagare direttamente i lavoratori. Un ostacolo superato in parte grazie a un documento condiviso tra gli istituti e il Comune. Ma le cose sono andate diversamente. Ad oggi, infatti, solo pochi, meno di una decina, hanno provveduto a inviare i bonifici con le somme del primo trimestre. Un rimpallo senza fine e adesso alcuni lavoratori, stanchi di aspettare, hanno deciso di non presentarsi sospendendo temporaneamente il servizio. Una scelta sofferta che riguarda al momento pochi casi isolati. Il segnale, tuttavia, di un malessere diffuso come confida una di loro.
«Siamo stanchi e demoralizzati dopo mesi di promesse – ammette Alessandra Gange assistente all’autonomia che assieme ad altri quattro colleghi giovedì e venerdì non si è presentata a lavoro – Ormai non abbiamo più un grammo di energia da investire in un lavoro estremamente impegnativo. Protestiamo perché nella nostra scuola i soldi sono arrivati a fine febbraio ed è assurdo che io debba andare ogni giorno a lavorare senza venir pagata, e poi ognuno se ne lava le mani. Per questo motivo abbiamo deciso che finché non ci verranno accreditate le somme che ci spettano, non ci presenteremo in classe». La protesta potrebbe rientrare già da lunedì, dipenderà da quando arriveranno i pagamenti. Perché alle difficoltà legate all’applicazione del nuovo strumento che regola il rapporto di lavoro – un atto d’adesione stipulato tra il comune e i singoli professionisti, il motivo per cui le scuole si sono rifiutate di provvedere ai pagamenti – adesso si aggiungono quelle legate al nuovo regolamento contabile delle scuole, che prevede una proroga fino al 15 marzo per l’approvazione del bilancio.
Sula vicenda è intervenuta ieri anche Barbara Evola, capogruppo di Sinistra Comune. «Gli operatori non vengono pagati da ottobre e non possono più aspettare – denuncia – Il danno maggiore sarà per i più fragili, gli alunni che hanno bisogno di assistenza e sostegno in classe: la qualità di un servizio passa anche dal rispetto dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Gli operatori potrebbero rifiutarsi in futuro di sottoscrivere l’atto di adesione e lasciare le scuole sguarnite di un servizio fondamentale, unico in Italia, fra l’altro, in termini di qualità.incomprensibile che diversi istituti non adempiano all’obbligo di corrispondere agli operatori le somme già ricevute dal Comune per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione dei disabili. L’accordo siglato con i sindacati ed il Comune va osservato»
Intanto, i primi stipendi sono già partiti in 6 scuole assicurano dall’assessorato: «Noi abbiamo proceduto da settimane con l’accreditamento delle somme – rivela l’assessore alla Scuola Giovanna Marano – anche se non tutte le scuole hanno inviato la rendicontazione delle ore. Si tratta di pochissimi casi – sottolinea -, mentre alcuni istituti, quelli con i bilanci in ordine, hanno già provveduto ai pagamenti. Con il nuovo regolamento contabile, le scuole hanno tempo fino al 15 marzo per approvare i bilanci. E moltissimi istituti hanno confermato che appena avranno definito le loro procedure interne, partiranno i bonifici. L’assessorato ha fatto tutto quello che poteva – conclude – sono fiduciosa che a breve la situazione si sbloccherà».