A ordinare il delitto sarebbe stata una 64enne genovese, con contatti nell'Isola. Da dove il gruppo sarebbe partito per compiere l'esecuzione. La mandante è stata fermata mentre si trovava in aeroporto in procinto di partire
Brianza, ingaggia sei killer siciliani per punire l’ex Vittima strangolata e poi murata in pozzo artesiano
Pestato, stordito e infine strangolato con un filo di nylon. Questa la morte toccata a un 41enne albanese – Lamaj Astrit -, ucciso, secondo la procura di Caltanissetta, per decisione della sua ex compagna, una donna di 64 anni originaria della Liguria e residente in Brianza, ma con contatti nella criminalità organizzata di Riesi, in provincia di Caltanissetta. La donna, che è stata fermata all’aeroporto di Genova, avrebbe incaricato sei killer siciliani per punire l’uomo, accusato di averla anche derubata.
Nelle scorse ore a essere stati fermati sono anche tre dei partecipanti all’esecuzione. I resti del 41enne sono stati trovati in un pozzo artesiano, che era stato murato e che si trova nella parete esterna di un residence di lusso a Senago. Le indagini sono nate dalla confessione di un componente del gruppo che è stato sentito dalla Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. L’uomo ha consentito il ritrovamento dei resti del cadavere. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, la vittima sarebbe stata attirata con la promessa di un affare legato alla droga.
La mandante è una commerciante di oggetti preziosi. In passato aveva già ordinato il pestaggio di un uomo con cui aveva avuto una relazione.