Sanità, fermi da oltre vent’anni 224 milioni di euro Congelati al ministero 59 interventi sugli ospedali

Il ventesimo compleanno lo hanno già compiuto e adesso si accingono a festeggiare il ventunesimo. Sono i 224 milioni di euro che, dal 1998, aspettano di essere spesi per gli ospedali siciliani. Non solo opere strutturali, ma anche acquisti di macchinari e adeguamenti tecnologici: in totale si tratta di 59 interventi, che la Regione Siciliana aveva annunciato (un anno fa) di avere finalmente sbloccato dopo un ventennio d’attesa. Soltanto che, a ben guardare, dei fondi ancora non si sente parlare. Tanto che gli uffici tecnici di aziende sanitarie provinciali e ospedaliere, alla specifica domanda, rispondono spesso facendo spallucce: «Quanti milioni?». A ripercorrere la storia, poi, la memoria torna a molti. E qualcuno, lapidario, liquida la questione con una battuta amara: «Aspettiamo di festeggiare i trent’anni senza vederli». L’argomento è un documento che transita negli uffici di Palermo sotto il nome di Addendum all’accordo di programma con il ministero della Sanità. Nella pratica si tratta di un elenco di migliorie negli ospedali di tutte le province siciliane. Alcune, soprattutto alla luce della rete ospedaliera, tornano attualissime: per esempio quelle che prevedono l’adeguamento strutturale, per quattro milioni e mezzo di euro, dell’ospedale di Giarre (in provincia di Catania), che dovrebbe riavere presto il suo pronto soccorso.

A febbraio 2018 aveva riacceso i riflettori su queste somme l’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza. È lui a dichiarare alla stampa con tono soddisfatto: «Abbiamo sbloccato una situazione che, per anni, non permetteva l’adeguamento a norma di diverse strutture ospedaliere. Molte di queste erano fatiscenti e in attesa, da oltre un lustro, dei finanziamenti previsti dal precedente Accordo di programma. Da oggi potranno adeguarsi alla normativa vigente e compiere un passo avanti importante, con risvolti positivi sia sul rischio clinico dei pazienti che sul miglioramento dell’assistenza». In realtà quel «da oggi» si è di nuovo scontrato con la burocrazia romana. E il 6 novembre 2018 dall’assessorato regionale viene fuori un documento che spiega, in parte, i motivi di questo ulteriore ritardo.

Per farla semplice: il ministero, a novembre 2017, aveva chiesto alcune precisazioni su un documento inviato in precedenza dalla Regione Siciliana con l’elenco degli interventi. Il 31 gennaio 2018 la Regione risponde e Razza, pochi giorni dopo, dà l’ottenimento dei fondi per cosa fatta. Il problema, però, è che a maggio 2018 il ministero risponde ancora: servono altre integrazioni. A guardare l’elenco delle modifiche richieste, però, a saltare agli occhi è la loro entità: mancavano una data, un numero di protocollo e una precisazione sul fatto che si trattasse di interventi «di partecipazione statale e regionale». Poca cosa, insomma, a cui gli uffici del capoluogo regionale rispondono, appunto, a novembre. Con le integrazioni richieste e rinnovando l’intenzione di stipulare il famoso accordo di programma. In virtù del quale lo Stato ci mette il 95 per cento delle somme, e la Regione il resto.

«Adesso il nostro piano dovrà essere sottoposto al nucleo di valutazione degli investimenti del ministero della Sanità», spiegano dagli uffici della Regione. Il prossimo 6 febbraio, il piano programmatico presentato dalla Sicilia sarà vagliato dagli esperti ministeriali, che dovranno approvarlo prima che si possa procedere con la progettazione degli interventi. Perché, a oggi, al fine di richiedere queste somme ci sono soltanto degli studi di fattibilità. «Al ministero si presentano quelli, non certo i progetti – continuano da Palermo – Sicuramente passerà ancora un po’ di tempo». Quantificarlo non è possibile. Quello che è certo è che si tratterà di mesi. Le aziende sanitarie e ospedaliere, dal canto loro, sono pronte. Alcune attendono fondi per avviare intere strutture (vedi alla voce del poliambulatorio dell’ospedale Cannizzaro di Catania, al quale dovrebbero arrivare quasi 13 milioni di euro), altre ancora sono già partite senza i soldi previsti da Roma: sempre nel capoluogo etneo, il Policlinico avrebbe dovuto ricevere 13 milioni e mezzo per l’acquisto di attrezzature specialistiche per il nuovo pronto soccorso di via Santa Sofia, operativo dal 18 novembre 2018


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]