Un rogo che avviene a pochi giorni da quello di alcuni pullmini comunali per gli studenti disabili. Un episodio che sta sollevando perplessità e polemiche. «Tutto questo ci motiva ancora di più. Il nostro cerchio è aperto, venite ad allargarlo»
Partinico, incendiato albero di Natale fatto da volontari «Sequenza di atti criminali che desta preoccupazione»
All’ex Arena Lo Baido di Partinico dove fino a ieri campeggiava l’albero di Natale fatto da alcuni volontari, in una delle zone più emarginate e degradate della cittadina, da stamattina non restano che le ceneri di quel simbolo. Qualcuno questa notte ha appiccato un incendio, che ha completamente avvolto e distrutto l’albero cosiddetto degli ultimi. «A caldo vogliamo dire che vedere il frutto del lavoro, della collaborazione, dei sorrisi di tanti e tante di noi andare in fumo non può lasciarci indifferenti – commentano i volontari dopo la triste scoperta -. Il rogo all’albero è per noi qualcosa che ci motiverà ancor di più e invitiamo tutti i simpatizzanti, quelli che sentiamo vicini e che ci vogliono bene, quelli che ci incontrano per strada e ci sorridono e sostengono a distanza, ad avvicinarsi ancor di più, a sentirsi sempre più parte e corresponsabili, a trovare motivazione e azione. Il nostro cerchio è aperto e vuole essere un enzima per innescare processi collettivi basati sull’ottimismo: venite ad allargarlo».
«L’accaduto ci interessa perché vogliamo capire cosa ha stimolato questo albero nella gente, cosa stimola il rogo a chi sente questo albero come frutto del proprio lavoro – aggiungono -. Ci interessa far diventare tutto un’occasione di riflessione per chi vive la piazza e il quartiere antistante. Le vampe sono simbolo di rinnovamento e augurio, e non a caso oggi, mentre sembra consumarsi un’esperienza di amicizia e collaborazione, in questo stesso luogo la solidarietà si rafforza e si rinnova: nasce, infatti, lo sportello sociale che sarà luogo di formazione e di consulenza legale. Questo è un altro degli strumenti che vogliamo offrire alla città per innescare consapevolezza, autonomia, responsabilità e soggettivazione». Un episodio che, malgrado lo sforzo e l’ottimismo dei volontari impegnati in prima linea, sta innescando non poche polemiche, specie sul fronte istituzionale.
«A Partinico, la notte scorsa, dei farabutti hanno dato fuoco all’albero di Natale fatto dai volontari in una zona abbandonata e da poco riqualificata e donata come spazio destinato ai bambini. Pochi giorni fa erano stati dati alle fiamme i bus per il trasporto dei disabili. Una coincidenza quanto mai sospetta che mi preoccupa». A parlare così, attraverso il proprio profilo social, è il presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, che denuncia l’ultimo grave episodio accaduto nella cittadina del Palermitano. E punta il dito contro il ministro dell’Interno. «Signor Matteo Salvini, con tutti i problemi di ordine pubblico che in questo momento vive la Sicilia, le consiglio di dedicarsi meno alla sua personale campagna elettorale sulla pelle dei migranti e al braccio di ferro coi sindaci che si rivoltano contro un suo decreto razzista. Stia meno connesso al suo profilo Facebook e si colleghi al suo ruolo di ministro», chiosa con durezza.
Ribatte Igor Gelarda, responsabile regionale enti locali della Lega: «Se Miccichè avesse impiegato anche soltanto un quarto del tempo che dedica al ministro dell’Interno Matteo Salvini rispetto al suo ruolo di politico siciliano, la nostra terra non sarebbe in questo stato disastroso». Un botta e risposta senza fine, al quale si è unito anche il sindaco Leoluca Orlando, che ha a sua volta condannato fortemente quanto accaduto nella cittadina nel giro di pochi giorni. «La sequenza di atti criminali a Partinico non può che destare preoccupazione e non va sottovalutata. Ancora una volta ad essere distrutto è un simbolo della comunità e ad essere direttamente colpiti sono i bambini che frequentano uno spazio di gioco, uno spazio pubblico curato dall’amministrazione comunale».