Intesa tra la Prefettura e il Comune di Palermo, nonché tra la Prefettura e le aziende partecipate dallo stesso Comune (Amap, Rap, Amg e Amat) per il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Il documento firmato, si legge in una nota della prefettura, rappresenta il punto di arrivo di un’efficace collaborazione avviata da tempo con […]
Infiltrazioni mafiose, nuovo patto tra le istituzioni
Intesa tra la Prefettura e il Comune di Palermo, nonché tra la Prefettura e le aziende partecipate dallo stesso Comune (Amap, Rap, Amg e Amat) per il contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Il documento firmato, si legge in una nota della prefettura, rappresenta il punto di arrivo di un’efficace collaborazione avviata da tempo con l’amministrazione comunale per assicurare la realizzazione dell’interesse pubblico alla legalità e alla trasparenza nell’economia, «ben consapevoli della capacità di infiltrazione e nascondimento della mafia, come comprovato dalle inchieste giudiziarie e dai provvedimenti della prevenzione giudiziaria e amministrativa».
Già nei mesi scorsi era stato sottoscritto con il Comune di Palermo un protocollo di collaborazione con uno specifico focus dedicato al tema dell’urbanistica e delle attività concessorie e autorizzatorie legate a una trasformazione del territorio a titolo speculativo, per rafforzare i controlli e contrastare eventuali tentativi della mafia a investire i profitti illeciti nella realizzazione di attività ricettive, alberghiere, complessi residenziali e grandi attività commerciali. Il documento siglato oggi riguarda specificatamente gli appalti, i lavori pubblici, le forniture e dei relativi sub contratti di filiera.
In particolare, controlli più approfonditi riguarderanno gli appalti di importo superiore a 20mila euro, realizzando anche una apposita banca dati sia da parte del Comune di Palermo che da parte delle singole partecipate, per rendere agevole il monitoraggio attraverso il trattamento informatico dei dati relativi ai rapporti contrattuali, alle ditte aggiudicatarie e a quelle di filiera, per conoscere in tempo reale anche eventuali trasformazioni degli organi sociali e di amministrazione.
(fonte: Comune di Palermo)