L'immobile dove l'inventore del commissario Montalbano ha passato la sua gioventù non esiste più. Le ruspe sono entrate in azione ieri sera. «Nonostante il nostro progetto per mantenere la memoria storica», dicono a MeridioNews da Mareamico. Guarda il video e le foto
Porto Empedocle, demolita casa di Andrea Camilleri «Lo scrittore è un tirchio», tra incuria e il maltempo
La casa dove ha passato la gioventù Andrea Camilleri a Porto Empedocle non esiste più. È stata abbattuta ieri sera. «E questo nonostante da diverse parti si erano poste in essere iniziative per salvarla e mantenere la memoria storica», spiegano a MeridioNews da Mareamico, l’associazione ambientalista che ha messo a disposizione dell’amministrazione comunale – proprietaria dell’immobile – un tecnico affermato per realizzare gratuitamente un progetto di ristrutturazione e recupero.
Un pezzo di storia finito sotto i colpi della ruspa quello di casa Fragapane, la residenza settecentesca non distante dalla Valle dei Templi, di cui non rimane nemmeno la facciata. «Il motivo di questa distruzione è che Camilleri è un tirchio», dicono da Mareamico. A dare il colpo di grazia all’immobile, già indebolito dall’incuria, sono state le piogge che, nell’ultimo periodo, hanno investito l’Agrigentino. È il Comune di Porto Empedocle a intimare alla famiglia Camilleri di mettere in sicurezza l’area in cui sorge l’edificio. Per il direttore dei lavori scelto dalla figlia dello scrittore, però, l’unica soluzione sarebbe stata quella di procedere per la demolizione. E così è stato.
«Noi abbiamo provato a impedire che accadesse inviando un consulente, l’ingegnere Ignazio Puccio – spiega Claudio Lombardo di Mareamico – e abbiamo proposto un progetto di recupero e ristrutturazione a titolo gratuito per l’immagine. Purtroppo dall’amministrazione comunale ci è stato risposto che oramai era troppo tardi». La combinazione di abbandono ed effetti del maltempo non ha lasciato scampo a casa Fragapane-Camilleri.
Per capire come si è arrivati a radere al suolo quello che è stato un rifugio per l’inventore del commissario Montalbano, bisogna fare qualche passo indietro. Lo scrittore, anni fa, cede la casa al Comune ed è lì che la fondazione che porta il suo nome avrebbe dovuto avere la propria sede. Cinque anni fa, arriva l’annuncio che il restauro si sarebbe fatto con un finanziamento di Enel che lo avrebbe dato all’ente comunale come compensazione per la costruzione del rigassificatore. L’impianto dell’Enel non è stato più fatto e anche del restauro non se n’è più fatto nulla. Successivamente, a questo progetto si è avvicinata la strada degli scrittori – un itinerario che ripercorre i luoghi siciliani che hanno visto nascere e produrre i grandi autori locali -, ma anche qui un nulla di fatto.