Da ben due vicende giudiziarie è emerso l'inserimento dell'uomo nel clan mafioso dei Laudani. Una casa e vari veicoli andranno adesso sotto la gestione dell'Agenzia per i beni confiscati
Aci Catena, finanzieri e Dia piombano su Stillo Confisca da 400mila euro a uomo dei Laudani
Su proposta di questa procura distrettuale, il Tribunale di Catania (Sezione misure di prevenzione) ha emesso un decreto di confisca di un patrimonio di circa 400mila euro illecitamente accumulato da Stellario Fileti (cl.1967), noto come Stillo, appartenente al clan etneo dei Laudani, e costituito da un appartamento ubicato ad Aci Catena, tre autovetture e due motocicli.
Il provvedimento ablativo, eseguito dai finanzieri del comando provinciale della guardia di finanza di Catania, ha anche disposto a carico di Fileti, per tre anni, l’applicazione della misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale.
Stellario Fileti – che annovera una serie di precedenti penali per reati contro il patrimonio (ricettazione e rapina tentata) – è coinvolto in due distinte vicende giudiziarie dalle quali è emerso il suo inserimento, a partire dalla prima metà degli anni 2000, nel clan mafioso Laudani, gruppo territoriale di Aci Catena.
Infatti, nel 2015 è stato condannato, con sentenza del Tribunale catanese confermata in appello, per tentata estorsione continuata, aggravata dal metodo mafioso, perpetrata nel 2010 in danno di una fabbrica di fuochi d’artificio. Inoltre, in un distinto procedimento penale, noto come Operazione Vicerè, Fileti è stato imputato, anche alla luce di plurime e convergenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia, per la sua partecipazione al clan Laudani.
Sulla base di gravi indizi di pericolosità sociale del proposto, i militari del Gico del nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania, coordinati da questa Direzione distrettuale antimafia, hanno quindi avviato una mirata indagine patrimoniale nei confronti di Fileti e del suo nucleo familiare volta a verificare la coerenza del loro tenore di vita, nonché del patrimonio posseduto, rispetto ai redditi dagli stessi dichiarati al fisco.
Gli esiti di tali approfondimenti hanno fatto emergere una sproporzione del patrimonio, nella disponibilità del proposto e del suo nucleo familiare, rispetto alla complessiva situazione reddituale tale che nei suoi confronti sono stati emessi una serie di provvedimenti di sequestro preventivo d’urgenza dei beni a lui riconducibili, i quali sono divenuti oggetto dell’odierno provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Catania.
Il patrimonio in questione sarà ora affidato alla gestione dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.