Dallo Zen al Comune, la protesta della scuola Sciascia «Agibile solo in parte, basta con la logica dei rattoppi»

«Palermo città della cultura, dateci una scuola che sia sicura». O ancora: «Scuola, palestra, sala teatro: noi non faremo un passo indietro». I cori davanti piazza Pretoria sono intonati da tutti: docenti, bambini e mamme della scuola elementare Sciascia. Dallo Zen sono arrivati questa mattina davanti la sede del Comune per una protesta colorata e pacifica che chiede diritti, contro quella che Daniela Capitano – mamma di un alunno della Sciascia e che rappresenta il comitato dei genitori – definisce «una situazione intollerabile che va avanti da troppo tempo». 

L’istituto comprensivo Sciascia, che opera in un quartiere difficile come lo Zen, annovera 581 alunni. Che dal 27 novembre in gran parte restano a casa: i genitori infatti hanno scelto di non mandarli a scuola dopo il crollo del tetto dello scorso 27 novembre. «Ringraziando Dio i bambini si trovavano fuori perché alle 11 c’era un’assemblea – dice ancora Daniela Capitano – e il tetto è crollato alle 12. Sono salvi per miracolo. Vogliamo una scuola sicura ma non vogliamo rattoppi, e se siamo arrivati a questo lo dobbiamo proprio alla logica dei rattoppi. Il Comune ci deve ascoltare. Non entreremo più fino a quando non vedremo i muratori dentro la scuola». 

E il crollo del tetto è solo l’ultimo di una lunga serie di disfunzionalità: solo le aule del piano terra risultano agibili, i bagni non sono utilizzabili, anche il teatro risulta impraticabile da 10 anni e la palestra addirittura da 15. Ecco perché questa mattina in centinaia si sono presentati davanti la sede del Comune.  Dopo il sopralluogo di ieri alcune squadre del Coime hanno cominciato questa mattina una serie di lavori, anche se rimane poco chiaro di che entità saranno. Il timore è che siano interventi di lieve spessore, mentre la scuola avrebbe bisogno di una programmazione e di una prospettiva di ripristino ad ampio raggio. Altre strutture scolastiche hanno dato disponibilità provvisoria ad accogliere i bambini, ma le mamme – pur ringraziando – insistono sulla totale sicurezza della Sciascia. 

In mano molti bambini hanno una lettera natalizia. Ma invece dei classici doni la richiesta dei piccoli studenti è molto specifica: «Caro Babbo Natale, cosa chiederti per quest’anno? – si legge – Ho pensato a un regalo speciale, qualcosa che in realtà dovrebbe essere normale: avere una scuola dove studiare. Studiare è un diritto. Le maestre ci hanno detto che a scuola dovrei essere protetto. E allora perché nella mia scuola crolla il tetto?».  Per i bambini e le bambine dello Zen al momento si apre un’unica soluzione, ovvero quella dei doppi turni. Le mamme sono disposte ad accettarli solo se verranno garantiti tempi certi per la piena funzionalità dell’istituto.

«La situazione della scuola è davvero disastrosa – dice Carmela Chianetta, docente di italiano – I bambini vivono in un ambiente che non è per nulla decoroso. Le amministrazioni da 20 anni promettono di fare riparazioni per mettere l’istituto in sicurezza. Questa parola è venuta meno tante volte, il nostro preside ha richiesto interventi svariate volte. Adesso non chiediamo più solo il ripristino della sicurezza ma anche del decoro. Lo Zen è conosciuto solo per i fatti di cronaca più eclatanti, ma ci sono donne e bambini a cui manca la prospettiva del futuro. Dobbiamo spiegare che diritti e doveri hanno lo stesso valore, ma in una scuola che cade a pezzi non lo possiamo raccontare. È come se fosse una favola: c’è un mondo migliore fuori da qui, ma non ci crederanno mai».

«Noi insegnanti facciamo di tutto per regalare ai bambini momenti di aggregazione, cantiamo e facciamo teatro dentro le nostre classi – continua la docente – Ma non basta più. Le madri che sono presenti oggi e che sono state presenti nei giorni scorsi mentre preparavamo questa manifestazione sono mamme che sono diventate più consapevoli dei propri diritti e di quelli dei bambini. Lo Zen ha due volti: quello della criminalità che conosciamo e quello delle persone che vogliono risollevarsi. E la scuola in questo gioca un ruolo importante. I bambini così si sentono dimenticati e inferiori rispetto a quello che succede». 

A supportare la protesta c’è anche l’associazione Handala, che da dieci anni opera nel quartiere San Filippo Neri, conosciuto dai più come Zen. «Ci sono un’infinità di associazioni come la nostra – dice Lara Salamone – che si occupano di doposcuola, di far giocare i bambini all’aria aperta, di attività educativa di strada, di supporto alle mamme. Ma se poi la scuola è così fatiscente e le istituzioni non garantiscono che sia funzionante al cento per cento, il nostro lavoro a cosa serve?».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]