Si allarga l'inchiesta della Procura di Caltanissetta in merito al presunto crac pilotato della squadra rosanero. Al giudice palermitano vengono contestati cinque episodi
Fallimento Palermo calcio, indagato anche un gip Avrebbe comunicato a un collega notizie riservate
C’è anche il giudice di indagini preliminari Fabrizio Anfuso tra gli indagati della Procura di Caltanissetta per il presunto crac pilotato del Palermo Calcio. I pubblici ministeri che gli contestano la rivelazione di notizie riservate avevano chiesto la misura interdittiva nei suoi confronti e il gip nisseno Antonia Leone, come ricostruiscono l’edizione locale di Repubblica e il Giornale di Sicilia, ha disposto un interrogatorio del suo collega prima di decidere. Anfuso, che sarà sentito nei prossimi giorni, è accusato di avere comunicato al suo collega della sezione Fallimentare del Tribunale di Palermo, Giuseppe Sidoti, interdetto per un anno nell’ambito della stessa inchiesta, alcune notizie che dovevano restare riservate.
Sono cinque gli episodi contestati al gip Anfuso. Nell’ambito della stessa inchiesta è stato interdetto per un anno dall’attività lo stesso Sidoti, giudice relatore nella procedura fallimentare, che a sua volta è indagato per corruzione, rivelazione di notizie riservate e abuso d’ufficio. L’ex presidente del Palermo Calcio, Giovanni Giammarva, vecchio amico del giudice, è stato anche lui sospeso per lo stesso periodo dalla professione di commercialista. Mentre ieri la proprietà del Palermo calcio ha diffuso una nota dell’ufficio legale in cui ribadisce la «collaborazione gli organi inquirenti» pur «dissentendo dai dubbi investigativi sollevati dalla Procura», e sottolinea«l’ennesima iniziativa d’indagine coincidente con il delicato momento di cessione della proprietà attraversato dalla società».