Ex deputato Cani si dimette da collaboratore di Turano Sollecitato da assessore dopo indagini sul diplomificio

Alla fine le accuse dei magistrati hanno pesato. L’ex deputato Udc Gaetano Cani lascia l’ufficio di gabinetto dell’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano, con una lettera di dimissioni che porta la data dell’8 ottobre. Meno di una settimana dopo la chiusura dell’inchiesta Diplomat, procedimento di cui si è avuta notizia per la prima volta a fine 2016 e che vede proprio Cani tra i protagonisti del sistema che avrebbe garantito il conseguimento di attestati di studio in maniera illecita

Stando a fonti di MeridioNews, il politico agrigentino, che a novembre scorso ha fallito l’elezione all’Ars dopo averne occupato uno scranno per buona parte dell’era Crocetta, avrebbe compiuto il passo indietro su sollecitazione dell’assessore Turano. Lo stesso che a metà febbraio lo aveva scelto come collaboratore come riconoscimento per il risultato ottenuto alle urne. «Un ex deputato, che non è stato rieletto, ma ha avuto un buon consenso ritengo sia una scelta valida», la risposta data da Turano a MeridioNews, in merito all’opportunità di affidarsi a Cani nonostante le vicissitudini giudiziarie. 

Cani, infatti, oltre all’indagine sui diplomi facili tra Rosolini, Ispica e Acireale, è imputato in un processo attualmente in corso con l’accusa di estorsione nei confronti di alcuni insegnanti di un liceo paritario di Menfi. All’epoca dei fatti la scuola era gestita da una società riconducibile al politico agrigentino. Per gli inquirenti Cani avrebbe spinto le vittime ad accettare di lavorare senza compenso, in cambio del punteggio in graduatoria e ponendo la condizione della firma in bianco delle dimissioni

Messa da parte l’etichetta di impresentabile che lo ha accompagnato verso il voto del 5 novembre, negli ultimi otto mesi Cani – ottenuta l’aspettativa dall’istituto scolastico in cui è stato assegnato – ha continuato a frequentare il back-office dei palazzi della politica regionale. Con un primo contratto da collaboratore dell’assessore Turano da febbraio a fine agosto 2018, poi rinnovato a inizio settembre. il nuovo contratto sarebbe dovuto durare un anno. 

Un ruolo che in più di un’occasione ha difeso, dicendosi sereno davanti alle accuse dei magistrati. «Esistono tre gradi di giudizio, ma posso assicurarle che, anche dopo una prima condanna, uscirei dalla scena pubblica. Fino ad allora non lo trovo giusto». Posizione evidentemente rivista dopo il riaccendersi dei riflettori sull’inchiesta Diplomat. «L’assessore avrebbe preferito essere informato sulle evoluzioni delle indagini», commentano da via degli Emiri, sede del dipartimento Attività produttive. A riguardo va ricordato che in estate Turano aveva dichiarato di non essere a conoscenza del processo già in corso che riguardava Cani: «Lei – disse – è il primo che mi avvisa di questa cosa».


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