L'ex segretario comunale di Mascali, da ieri pomeriggio agli arresti domiciliari per peculato, ha lavorato nella città catenota prima con l'ex sindaco Ascenzio Maesano, e poi, nel 2017, sarebbe stato «fortemente voluto» dal successore Nello Oliveri
Milazzo e il rapporto «in due tempi» con Aci Catena Maesano: «Si propose a me per avvicinarsi a casa»
Fonti accreditate raccontano una storia al limite del surreale, che riguarda il pomeriggio di ieri. Una storia che vede il sindaco di Aci Catena Nello Oliveri e i suoi assessori riuniti in Comune per celebrare una riunione di Giunta. Riunione che per regolamento non può aprirsi se non è presente uno tra il segretario e il vicesegretario comunale. Con il vice in ferie, i presenti attendevano l’arrivo del «titolare» Raffaele Antonio Milazzo. Lo stesso primo cittadino lo avrebbe chiamato più volte al cellulare senza ottenere alcuna risposta. Solo dopo qualche ora, i componenti dell’esecutivo catenoto avrebbero appreso che Milazzo era stato posto agli arresti domiciliari dai carabinieri di Giarre, con le accuse di peculato continuato, falsità materiale e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, soppressione, distruzione e occultamento di atti veri. Comportamenti che sarebbero stati compiuti, a partire dal 2016, nelle vesti di segretario comunale di Mascali. Secondo i militari, il dirigente – mediante una serie di presunti «trucchetti» – avrebbe trasferito dalle casse mascalesi a un conto di sua proprietà oltre 98mila euro.
Raffaele Milazzo ha intrattenuto un rapporto in due tempi con il Comune di Aci Catena. Ricoprì le funzioni di di segretario comunale, con incarico «a scavalco», negli ultimi mesi della sindacatura di Ascenzio Maesano, prima dell’arresto di quest’ultimo, scattato nell’ottobre di due anni fa. «Fu lui a proporsi – spiega a MeridioNews Maesano – dicendomi di volere lavorare ad Aci Catena perché residente in città, per avvicinarsi a casa. Io risposi di fare domanda, anche a scavalco, e andò così. Dopo il mio arresto, invece, il commissario regionale non nominò alcun segretario e lui tornò a Mascali». Nomina non obbligatoria, in effetti, quando nell’organico comunale è presente un vicesegretario. Aci Catena pagava il 40 per cento del suo stipendio, Mascali il rimanente 60 per cento. Un inquadramento duplice che soltanto gli iscritti di categoria A all’albo dei segretari comunali possono avere.
Il secondo tempo catenoto, per Raffaele Milazzo, arriva nell’estate 2017, con Nello Oliveri appena eletto sindaco. L’uomo forte della destra catenota scelse il dirigente «volendolo fortemente, nonostante avesse fatto un giro di colloqui anche con altri professionisti», spiega una fonte molto vicina all’amministrazione comunale. Selezionato dal primo cittadino per il ruolo di massimo dirigente, Milazzo lasciò dunque Mascali. In merito a quanto accaduto ieri MeridioNews ha provato a contattare telefonicamente Oliveri, ma il cellulare del primo cittadino è risultato spento.
Aci Catena dovrà presto scegliere un nuovo segretario comunale. La legge prevede infatti che la figura apicale della pianta organica non sia necessaria se c’è tra i ranghi del personale un vice-segretario, ruolo al momento ricoperto da Salvatore Spartà. Il quale però si trova già in ferie e in dirittura d’arrivo verso la pensione. L’amministrazione sarebbe intenzionata a tappare temporaneamente la falla richiamandolo in servizio per qualche settimana, pagandogli le ferie. Ma tra qualche mese il problema dovrà essere risolto in maniera definitiva.