Nonostante il rinnovato clima di apertura tra il governatore e il sindaco, Palermo rischia di dover portare fuori i propri rifiuti perché Bellolampo è ormai al collasso: «Sulla realizzazione della settima vasca siamo in ritardo di 4-6 mesi, e sulla sesta non c’è ancora il bando di gara»
Rifiuti, dialogo con Regione ma emergenza rimane M5s: «Differenziata al palo e discarica al collasso»
«Per Palermo cambia poco: l’emergenza c’è e non era legata all’imposizione di una nuova ordinanza. A settembre Bellolampo rischia di non poter accogliere più i rifiuti, e i progetti per la sesta e la settima vasca sono in ritardo. Il pericolo che per cittadini si aggravino i costi è reale». A lanciare l’allarme è il M5s che torna ad accendere i riflettori sull’emergenza rifiuti a Palermo. Un pericolo mai rientrato, nonostante lo spauracchio commissariamento per il Comune è stato sfiorato e poi evitato grazie al Tar che ha sospeso l’ordinanza firmata dal presidente della Regione. Il testo, che prevedeva il termine del 31 luglio, imponeva alle amministrazioni, non i regola con i limiti di raccolta indifferenziata, di fornire i contratti con le aziende che avrebbero dovuto trasportare i rifiuti fuori dall’Isola, pena la decadenza dei sindaci.
La sospensione del Tar riguarda esclusivamente la parte i cui si prevedeva la decadenza delle amministrazioni inadempienti: una notizia sicuramente buona per il sindaco Leoluca Orlando, come ha sottolineato ieri al termine di un incontro con il presidente della Regone a Palazzo d’Orleans. «Sono rammaricato di essere stato costretto a dover fare un ricorso al Tar per chiedere la sospensiva, ma non si commissariano con un colpo di penna di un dirigente 160 Comuni – ha detto – L’abbiamo ottenuta e ora, credo che tutti stiano cominciando a capire che il clima di collaborazione è quello che serve».
In effetti, anche Musumeci ha ammesso nei giorni scorsi che maggiore tolleranza ci sarà nei confronti dei sindaci che mostreranno ‘buona volontà’, dimostrando di implementare la raccolta la differenziata nelle prossime settimane. «Con il presidente della Regione abbiamo confermato il clima di collaborazione istituzionale – ha aggiunto Orlando -, il che significa che ognuno deve rispettare il ruolo dell’altro e chiedere che il proprio ruolo venga rispettato». Salvi i sindaci, quindi, grazie all’intervento provvidenziale del Tar, ma il pericolo che una parte dei rifiuti finisca fuori dall’Isola, con un aggravio dei costi per i cittadini, rimane. Da mesi, infatti, si attendono gli interventi per l’ampliamento, tra sesta e settima vasca, di Bellolampo ormai al collasso, come ricorda Tony Randazzo, consigliere pentastellato a Sala delle Lapidi.
«Non è tutto a posto, e l’allarme va al di là del tema del trasferimento. Palermo rischia di dover portare fuori i propri rifiuti perché ha esaurito la discarica di Bellolampo. Sulla settima, infatti, ci sono almeno 4-6 mesi di ritardo e sulla sesta non c’è ancora il bando di gara della progettazione. Le responsabilità sono sia della Regione, che sa di non ha rispettato il cronoprogramma e, forse per questo, sta mostrando tolleranza. E dall’altra, di un sindaco di una città dove la situazione emergenziale è sotto gli occhi di tutti, con la spazzatura per strada, e la raccolta differenziata ferma al 15 per cento. Noi abbiamo abbiamo chiesto al ministro dell’Ambiente Costa di monitorare gli interventi a Bellolampo – conclude Randazzo – perché la situazione è grave»