La coppia gestiva in maniera separata due imprese: una dedita al commercio di vernici e l'altra alla vendita di prodotti via Internet. Sul materiale sequestrato dai finanzieri sono in corso accertamenti tecnici per valutare la potenzialità di pericolo per la salute umana
Oltre 21mila prodotti contraffatti, denunciati due coniugi Dubbi anche su rapporti con attività dell’Estremo Oriente
Sequestrati dalla guardia di finanza oltre 21mila prodotti recanti marchi contraffatti e privi dei requisiti di sicurezza da militari della guardia, durante un’operazione coordinata dalla Procura di Palermo. L’attività ha riguardato due aziende palermitane, gestite separatamente da due coniugi e dedite rispettivamente al commercio di vernici e alla vendita di prodotti via Internet. In un locale del magazzino di una delle imprese, venivano assemblate componenti elettroniche, contraffatte, di noti marchi di telefoni cellulari.
Oltre a sequestrare circa 1.300 pezzi già realizzati, i finanzieri hanno scoperto che all’interno di due computer era installato uno specifico software per la creazione dei loghi. Inoltre, presso l’esercizio commerciale gestito da una delle aziende sono stati rinvenuti, esposti per la vendita e a prezzi eccessivamente ribassati, giocattoli, cosmetici e prodotti per la cura della persona (para-medicali) privi di etichettatura conforme al regolamento europeo in materia di sicurezza dei prodotti, nonché sprovvisti delle indicazioni relative al loro utilizzo. L’attento esame dei singoli pezzi e la mancanza di documentazione relativa alla commercializzazione sul territorio nazionale ha condotto al sequestro di circa 20 mila prodotti (tra membrane nasali, cerotti dilatanti, giocattoli, corpetti mammari in gel, creme per scrub e per la pulizia della pelle).
Sequestrata anche copiosa documentazione sui rapporti di natura commerciale tra le società e realtà imprenditoriali dell’Estremo Oriente. Sono in corso accertamenti tecnici atti a valutare la potenzialità di pericolo per la salute umana dei prodotti sottoposti a sequestro. Entrambi i coniugi sono stati denunciati alla Procura di Palermo per contraffazione, frode in commercio, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e commercio di prodotti insicuri.