Il 15 luglio scadrà il termine imposto dalla Regione Siciliana affinché il Comune di Catania adotti il «piano acustico strategico urbano» della città. Un documento che serve a fissare gli interventi per ridurre il rumore. E che sarà votato dai vecchi consiglieri
Pogliese chiama d’urgenza il vecchio Consiglio comunale Gli eletti del 2013 tornano in aula con il nuovo sindaco
Il nuovo Consiglio comunale non è ancora stato proclamato. Così, per rispettare le scadenze imposte dalla Regione Siciliana, nell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti dovranno tornare gli eletti del 2013. È lo strano caso del Comune di Catania a un mese dalle elezioni: c’è il sindaco, ma non c’è la giunta; c’è una delibera, ma non c’è il Consiglio. Così Salvo Pogliese, ieri, ha inviato alla presidente del Consiglio Francesca Raciti (ancora in carica) la richiesta di convocazione in via d’urgenza del senato cittadino, con il seguente punto all’ordine del giorno: «Adozione del piano acustico strategico dell’agglomerato urbano del Comune di Catania».
La richiesta della procedura d’urgenza, si legge nella missiva del neo-eletto primo cittadino, è motivata dalla necessità che i Comuni si dotino «del suddetto piano entro i termini fissati dall’assessorato regionale del Territorio e ambiente». Allo scopo di evitare che l’Unione europea avvii la procedura di infrazione relativa alla regolamentazione dei rumori ambientali. La delibera che arriverà in Consiglio è stata approvata dalla giunta comunale il 28 maggio 2018, quando il sindaco era ancora Enzo Bianco, e alla sua lavorazione ha collaborato – oltre che Bianco in persona – anche l’ormai ex assessore all’Ecologia Rosario D’Agata.
Il piano acustico redatto dalla vecchia amministrazione individua, come fonti di rumore, l’aeroporto Vincenzo Bellini, la rete stradale e autostradale, la rete ferroviaria e il porto etneo. «Dall’elaborazione della mappa acustica strategica – si legge nel documento allegato alla richiesta di convocazione – il traffico veicolare viene indicato come causa sostanzialmente esclusiva dei limiti di rumorosità ambientale». Per questi motivi le misure per ridurre i rumori sono esclusivamente legate ad automobili, ciclomotori e mezzi pubblici: intanto l’istituzione con zone in cui la velocità massima consentita sarà 30 chilometri orari, poi ztl, aree pedonali, strisce pedonali rialzate, barriere antirumore e installazione di asfalto fonoassorbenti. Il tutto per un costo stimato, in non meglio specificati «prossimi anni», di oltre quattro milioni di euro.
La scadenza fissata dalla Regione Siciliana per l’adozione del piano è il 16 di luglio, motivo per il quale la data ultima per la convocazione del Consiglio comunale è il 14 di questo mese. L’ultimo atto dei consiglieri comunali uscenti, parecchi dei quali ormai sono riposizionati secondo equilibri completamente diversi rispetto a quelli che li avevano portati cinque anni fa a Palazzo degli elefanti.