A parlare delle carenze è uno tra le centinaia di addetti chiamati a intervenire in caso di incendi. Nelle scorse settimane, il presidente della Regione Nello Musumeci ha promesso un'inversione di rotta rispetto al passato. Ma le cose al momento non sembrano andare diversamente
Forestali senza mezzi, l’antincendio lo fa il maltempo «Abbiamo le torrette senza radio e le autobotti rotte»
«L’antincendio? Lo sta facendo il maltempo, perché se avesse fatto davvero caldo altro che miglioramenti, ci saremmo trovati nei guai». L’allarme arriva dall’interno del comparto forestale in servizio nel Palermitano. A parlare è una delle centinaia di persone che, dal 15 giugno, è entrata in servizio con il compito di intervenire in caso di roghi. Fenomeno dietro il quale c’è quasi sempre la mano criminale di chi è interessato a dare fuoco ai boschi e che, oramai da tempo, si ripresenta ogni estate. Quest’anno, tuttavia, la giunta Musumeci ha ribadito in più occasioni, e già a partire dall’inverno, che la situazione sarebbe stata diversa.
Stando agli annunci del governatore, una migliore programmazione unita ad attività di prevenzione più adeguate – la realizzazione dei rinomati viali parafuoco – e alla disponibilità di una flotta aerea più corposa dovrebbero garantire una maggiore sicurezza per l’intera Isola. Dando filo da torcere a quanti, spesso con un eccesso di generalizzazione, vengono definiti piromani. Le cose però, almeno per il momento, sembrano stare diversamente. «A dieci giorni dall’inizio della stagione antincendio le carenze con cui siamo costretti a fare i conti ogni giorno sono tante», rivela la fonte di MeridioNews. Gli esempi, in tal senso, non mancano. «Abbiamo quindici torrette che non funzionano, parliamo di circa la metà – prosegue -. Il motivo? Semplice, senza radio è impossibile restare in contatto con le squadre addette allo spegnimento; quindi, in sostanza, se si avvista un incendio diventa estremamente difficile riuscire a intervenire in tempo».
Ma i disagi non si fermerebbero qui. A mancare, infatti, sarebbero anche i mezzi. Gli stessi su cui, nelle settimane scorse, Musumeci ha sottolineato che «è stata fatta in tempo la manutenzione», così da mettere in condizioni gli operai di lavorare nella maniera più efficiente. «La metà delle autobotti a disposizione è guasta – continua l’addetto all’antincendio -. Hanno problemi di tutti i tipi, dal surriscaldamento ad altri problemi che di fatto rendono impossibile il loro utilizzo». Ciò fa sì che anche il personale che dovrebbe essere operativo sia costretto a rimanere fermo. «Quattordici squadre non sono operative perché non messe in condizione di potere lavorare», ammette l’uomo. In termini numerici, questo significa che il sistema antincendio nella provincia di Palermo sta rinunciando a oltre 300 persone. «Ogni squadra è composta da sei persone, ma ogni giorno si dovrebbero fare quattro turni perché in linea teorica bisognerebbe garantire una copertura di ventiquattro ore su ventiquattro», conferma l’addetto.
Sulla questione, MeridioNews ha provato a contattare l’assessore al Territorio, Toto Cordaro, che a fine aprile ha presentato la campagna antincendio nel corso di una conferenza stampa alla presenza dei vertici della Protezione civile nazionale. Tuttavia, l’esponente del governo Musumeci non ha rilasciato dichiarazioni.