Palermo-Venezia, il conflitto di Benussi «Vedrò la gara col cuore diviso a metà»

Zoom su Palermo-Venezia: con due risultati su tre a favore, l’ago della bilancia in ottica qualificazione alla finale playoff pende nettamente dalla parte dei rosanero. A controbilanciare il carico, a ridurre la forbice esistente sulla carta nel ritorno della semifinale in programma questo pomeriggio alle 18,30 ci ha pensato Francesco Benussi. L’ex portiere nato a Mestre nell’ottobre 1981, che nel corso della carriera ha indossato sia la maglia del Palermo (in A dal gennaio 2010 al gennaio 2012 e nella stagione 2012/13) sia quella dei lagunari (con cui ha esordito nella massima serie nel 1999/2000 prima dell’esperienza tra i cadetti dal 2002 al 2005 intervallata da una parentesi ad Arezzo), entra nel merito del match del Barbera e lo fa attraverso un punto di vista orientato verso l’equilibrio: «Il Palermo resta favorito ma, in termini di percentuali, direi che le possibilità sono del 51 per cento per i rosa e 49 per gli ospiti – ha dichiarato ai microfoni di MeridioNews – è chiaro che il Palermo ha un vantaggio anche in virtù del piazzamento in classifica ma il Venezia è una squadra pericolosa. Uno dei motivi per i quali non darei nulla per scontato in questa gara di ritorno, una partita a sé rispetto alla sfida che si è giocata all’andata. Sarà un match difficile per entrambe le squadre».

Benussi, che con i rosanero ha debuttato in Europa League togliendosi in questa competizione anche la soddisfazione di parare un rigore a Vagner Love nella gara interna con il CSKA Mosca datata 21 ottobre 2010, anticipa i temi del secondo round tra i rosa e gli uomini di Pippo Inzaghi: «Anche se si trova in una posizione di vantaggio il Palermo deve fare la partita dimostrando di essere una squadra che vuole conquistare con decisione l’accesso alla finale portando fino in fondo il proprio lavoro davanti al pubblico caldo del Barbera. Ma deve stare attento al Venezia. Per i lagunari, andare all’arrembaggio potrebbe essere controproducente. Dovranno osare sapendo che sono costretti a vincere per passare il turno ma secondo me non avranno un atteggiamento spregiudicato e, ancora una volta, cercheranno di colpire con le loro pericolose ripartenze».

Nel bene e nel male, soprattutto in queste partite molto tirate, saranno i dettagli a fare la differenza. E anche il calore dello stadio potrebbe essere un fattore determinante nell’economia del risultato: «Il Barbera deve essere un fattore – spiega Benussi – la cornice di pubblico sarà diversa rispetto a quella che si è vista più volte nell’arco della stagione. Ed è chiaro che la presenza sugli spalti di 20-25 mila spettatori può avere un ruolo importante. Io vedrò la partita in tv e avrò il cuore diviso a metà – ha ammesso – sono molto legato al Venezia con cui ho giocato anche nel settore giovanile e a Palermo ho vissuto l’esperienza più bella della mia carriera. Spero che i rosanero possano fare bene e che vadano in A ma, obiettivamente, sarei contento anche se salisse la compagine lagunare. Sono due squadre a cui tengo molto». Che nel corso della stagione regolare hanno espresso determinati valori: «Il Palermo, che abbina fisicità e qualità dei singoli, è una squadra strutturata ma a mio avviso durante il campionato ha reso un po’ al di sotto delle aspettative al netto dei risultati ottenuti da Empoli, Parma e Frosinone. Il Venezia, invece, ha fatto forse più di quello che si poteva chiedere. Merito soprattutto di Pippo Inzaghi, il valore aggiunto della formazione veneta».


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