Mafia, condannato 77enne vicino ai Lo Piccolo Sei anni e mezzo per traffico di stupefacenti

Arrestato Nunzio Serio, pregiudicato vicino alla famiglia mafiosa dei Lo Piccolo. Il 77enne dovrà espiare una condanna definita a sei anni e mezzo di reclusione per il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. 

La condanna è stata stabilita al termine del processo relativo all’operazione antimafia Addio Pizzo 5, svolta a dicembre 2010 dalla mobile di Palermo, relativa alle famiglie mafiose operanti sull’area occidentale della città e che ha visto coinvolti oltre 60 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di fare parte della cosca capeggiata dal capomafia Salvatore Lo Piccolo.

Le indagini in questione si erano avvalse tra l’altro, dell’approfondimento investigativo effettuato sulle missive sequestrate a Giardinello il 5 novembre 2007 durante l’arresto dello stesso Salvatore Lo Piccolo e del figlio Sandro, entrambi latitanti, nonché degli ulteriori testi dattiloscritti ricostruiti a seguito dell’analisi del nastro di una macchina da scrivere ritrovato in quel sito, da cui è emersa in maniera chiara l’attività di capillare direzione e conduzione dei due capimafia delle attività criminali realizzate nel territorio di pertinenza del mandamento mafioso di Tommaso Natale.

Nunzio Serio, indicato nelle missive con il codice numerico convenzionale “20” e ritenuto compartecipe dell’organizzazione criminale composta da Sandro Lo Piccolo, non era però il solo del gruppo. Secondo quanto emerso ci sarebbero stati anche Gabriele Davì, Rosolino Di Maio, Francesco Paolo Di Piazza e Antonino Nuccio, impegnati su più fronti criminali, dall’acquisto alla detenzione, al commercio e alla distribuzione di cocaina e marijuana. Il 77enne si occupava per conto di Sandro Lo Piccolo degli affari del sodalizio, percependo una quota dei proventi dei diversi traffici illeciti e provvedendo poi alla consegna di una parte di essi allo stesso boss, allora latitante.

Serio, già tratto in arresto per associazione per delinquere di stampo mafioso nel 1999 nel corso dell’operazione della mobile palermitana San Lorenzo 2, è un personaggio carismatico, strettamente legato alla famiglia Lo Piccolo e ritenuto, insieme a Giulio Caporrimo, uno dei soggetti di maggiore fiducia di Sandro Lo Piccolo.


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