Ancora una volta i giudici contabili vogliono vederci chiaro nelle carte del Comune. E stavolta, a mattere in dubbio «la correttezza dei documenti finanziari relativi al 2015 e al 2016» è il giudice istruttore Francesco Albo che affida a una relazione di 26 pagine numerose irregolarità
Comune, ancora una volta bilanci sotto esame La Corte dei Conti: «Anomalie e incongruenze»
«L’istruttoria condotta nei confronti del Comune di Palermo è risultata particolarmente difficile per via del tardivo e non integrale riscontro da parte dell’organo di revisione alle richieste di questa sezione». Comincia così la relazione della Corte dei Conti che punta il dito sui bilanci del Comune di Palermo che getta un’ombra sulla correttezza dei documenti finanziari relativi al 2015 e al 2016. Nel documento, ben 26 pagine a firma del giudice istruttore Francesco Albo, vengono messe in evidenza una serie di anomalie e incongruenze che, se confermate, potrebbero mettere a rischio la tenuta finanziaria del Comune.
Nel documento si va oltre e si sottolinea come, rispetto ai chiarimenti richiesti ai revisori su due documenti, da Palazzo delle Aquile sarebbero stati inviati ancora una volta documenti solo «parziali e in ritardo»: «Ciò premesso – si legge ancora nelle relazione – gli esiti istruttori hanno messo in evidenza una serie di anomalie ed incongruenze che ove confermate sono in grado di compromettere la veridicità ed attendibilità del risultato di amministrazione del 2015 e del 2016». Nel dettaglio, sono quattro i profili amministrativi dove sono stati riscontrate anomalie che riguardano i due rendiconti: il risultato di amministrazione, la quantificazione del Fondo crediti di dubbia esigibilità, la determinazione e reimputazione del Fondo pluriennale vincolato, e la rivisitazione dei residui preesistenti e relativa imputazione contabile, alla luce dei nuovi principi della contabilità armonizzata.
Con riferimento al primo caso, sono state trovate incongruenze «sulla quantificazione del Fondo crediti di dubbia esigibilità», la determinazione e utilizzo del Fondo pluriennale vincolato e, infine, l’analisi dei residui preesistenti e relativa imputazione contabile. Tra gli aspetti più significativi, «il superamento nel 2015 del valore limite di quattro parametri di deficitarietà strutturale». Ma la relazione del giudice istruttore non si ferma qui ma si spinge oltre, passando al setaccio anche le misure correttive approvate dal Consiglio comunale in seguito alla relazione ispettiva della Ragioneria generale dello Stato all’inizio dello scorso anno e relativo al rendiconto 2014. E le conclusioni non sono positive, ed evidenziano «una serie di gravi criticità principalmente riguardanti la gestione del personale e le società partecipate, allo stato, non risultano superate».
Ribadendo ancora una volta, il «notevole ritardo» con cui il Comune ha trasmetto le misure correttive, occorre rilevare come «tali misure siano talvolte inadeguate», «sia per la mancata attivazione di azioni correttive, sia per la mancata trasmissione degli allegati richiamati nella deliberaizone di consilgi ocomunale che non consente la verifica degli atti esitatati». Tutto rinviato a lunedì prossimo a Sala delle Lapidi, quindi, si discuterà anche della delicata questione dei debiti fuori bilancio.